Ansia




Ho l’ansia.

Questa è una delle frasi che sento pronunciare di più, non solo nel mio lavoro, ma in generale nella vita quotidiana.

Ogni anno aumenta sempre più la percentuale di utilizzo degli psicofarmaci e, purtroppo, diminuisce anche l’età di utilizzo. Tra di essi c’è un aumento sostanziale di fruizione degli ansiolitici.

L’ansia, insieme alla depressione, all’attacco di panico e al cancro, è uno dei mali del secolo.

Dunque chiediamoci: in cosa consiste questo male del secolo?

Parto dalla definizione da manuale:

…è uno stato psichico di un individuo, prevalentemente cosciente, caratterizzato da una sensazione di intensa preoccupazione o paura, spesso infondata, relativa a uno stimolo ambientale specifico, associato a una mancata risposta di adattamento da parte dell’organismo in una determinata situazione, che si esprime sotto forma di stress per l’individuo stesso.

Questa definizione non ti dice nulla? È normale.

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Ode all’ansia
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Penso che non ci sia bisogno di presentare Ansia perché ognuno di noi ne fa esperienza personale nella propria vita, in quantità variabili.

Comunque vi passo questa definizione poetica arrivata in redazione e creata da Milena Tipaldo, che si adatta molto all’immagine quotidiana dell’ansia:

Fedele compagna
Che mi guardi divertita
Da quanto ci conosciamo?
Pare una vita!

Tu che con grazia
Sul mio stomaco poggi
Dimmi tu che lo divori
Cosa ho mangiato oggi?

Il tuo nome con cui
Nessun gioco fa rima
È ansia di merda,
Delle piaghe la prima.

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Ed ecco il video creato da Milena Tipaldo e Enrico Ascoli




Il Mito di Cura

Conosci il mito di Cura? La Psicologia Archetipica guarda sempre gli eventi attraverso i miti.

Nel mondo romano Cura modellò l’argilla e Giove ne instillò linfa vitale.

Nacque così una disputa su chi, tra Cura e Giove, dovesse dare il nome alla nuova creatura. Arrivò Saturno e decise così per tutti: a Giove sarebbe toccata l’Anima dopo la morte, alla terra il corpo dopo la morte, mentre a possederlo durante tutta la vita sarebbe stata Cura.

Ora ti chiederai: Michele perché mi hai raccontato questa storia?

Perché in italiano significa cura, ma anche inquietudine, preoccupazione, ansia!

Esatto! Hai sentito bene, secondo il mito romano, la vita dell’uomo è posseduta da inquietudine e ansia.

L’Ansia ci impone di essere proiettati sempre in avanti.

Martin Heidegger in Essere e tempo, riprendendo il Mythos romano, descrive l’uomo come un essere perennemente proiettato in avanti. L’uomo è accompagnato perennemente da Cura.

Inoltre l’etimologia di Ansia ci suggerisce una dinamica di costrizione e di affanno. L’Ansia ci costringe sempre a compiere un’azione, ci pone in uno stato di affanno da cui possiamo fuggire solamente se portiamo a compimento l’immaginario che ci propone.




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Le 5 strategie… e la sesta.

Sei solito pensare che tu sei in ansia e che la tua ansia si proietti sugli altri e sul mondo circostante.

Così ora dovrei partire a descrivere le 5 strategie per curare l’ansia. Ma non le ho.

Aspetta un attimo! Non chiudere l’articolo, non essere ansioso!

Non le posso avere perché l’ansia è personale. E tu non sei qui con me per analizzare il tuo personale modo di viverla.

Perciò vi descriverò la sesta strategia analizzando l’unico paziente che ho a disposizione accanto a me: il mondo.

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Se il mondo avesse l’ansia?

Ma se fosse vero il contrario?

Ovvero, se il mondo fosse in ansia e la proiettasse su di te?

Parto dall’idea semplice di quella tradizione storico-filosofica nella quale si afferma che il mondo ha un’anima (Marsilio Ficino).

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Questa tradizione è stata successivamente ripresa dalla psicologia archetipica, che attualizzandola si chiede: se il mondo ha un’anima significa che non sono più solo io a proiettare l’anima sul mondo, ma è anche il mondo che proietta su di me le emozioni, tra le quali l’ansia.

D’altronde in cent’anni di psicoanalisi abbiamo sicuramente “sviluppato” degli uomini con una sensibilità più elevata verso sé stessi. Tuttavia il mondo va sempre peggio perché non ce ne siamo mai occupati (ndr. James Hillman).

Chiamare, dunque paranoide un’azienda significa esaminare il suo modo di presentarsi in atteggiamenti difensivi, in organigrammi, codici segreti, relazioni deliranti tra il proprio prodotto e il parlare del proprio prodotto, che comportano spesso grossolane distorsioni del significato delle parole quali buono, vero, onesto, sano…
Il chiamare maniacale il consumo rimanda alla soddisfazione immediata, alla rapidità dell’eliminazione, all’intolleranza per l’interruzione…
Il chiamare tossicomane l’agricoltura, rimanda alla sua ossessione di raccolti sempre più abbondanti, che richiedono un uso sempre maggiore di additivi chimici e pesticidi a scapito di altre forme di vita e fino all’esaurimento del terreno, il corpo dell’agricoltura.
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James Hillman, Anima Mundi in Sul mio scrivere

L’ansia del mondo

Per occuparti della tua ansia, devi necessariamente occuparti dell’ansia del mondo. Così diventi tu stesso terapeuta dei tuoi problemi cercando di intervenire sul mondo.

In che modo il mondo è proiettato in avanti? Di cosa è preoccupato il mondo e a cosa non si riesce ad adattare?

Il mondo è proiettato in avanti, quando non ascolta la sua storia e i suoi antenati; quando i bambini hanno almeno 5 attività da fare durante il giorno; oppure quando ci chiede di pagare le tasse in anticipo.

Il mondo è ansioso quando è preoccupato della sicurezza dell’altro.

Il consumismo di oggi si basa sull’insicurezza delle persone. Le automobili si preoccupano per te perché hanno 6 airbag, frenata assistita, aiuto guida, carrozzeria rinforzata, anti-furti di ogni genere… Le assicurazioni si preoccupano che tu ti possa fare male (non sei malato?… E se esci e ti cade un vaso in testa? Sarà successo ad una persona su un milione. Quella persona potresti esser proprio tu! Assicurati.)

È meglio fermarsi con gli esempi perché già sento che “mi sta salendo” l’ansia.

Per curare l’ansia del mondo dobbiamo rallentarlo, rassicurarlo, dargli spazio, trovare un modo per fargli capire che non è necessaria.

Conclusioni
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Ancora non sei convinto che il mondo proietti su di te l’ansia?

Mio nipote ha quasi due anni. Non è ansioso… ma lo diventerà presto perché inondato dalle proiezioni di un mondo ansioso, eternamente preoccupato, proiettato in avanti e pauroso.

A volte, per curare sé stessi, bisogna essere terapeuti del mondo e dell’ambiente che ci circonda.

Solo in quel modo potrai tener cura di Cura.

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P.S. Se ti è piaciuto l’articolo prova a leggere 3 Strategie per combattere l’attacco di Panico oppure 5 consigli per liberarti dal passato




Info sull'autore

Michele Mezzanotte

Psicoterapeuta, Direttore Scientifico de L'Anima Fa Arte. Conferenziere e autore di diverse pubblicazioni.

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