Medioevo prossimo venturo




Sono sicuro che anche tu, se stai leggendo l’articolo, almeno una volta nella vita avrai detto: siamo tornati nel Medioevo!

Nel 1971 Roberto Vacca con il libro “Il Medioevo prossimo venturo: la degradazione dei grandi sistemi” profetizzava una regressione della civiltà umana.

Vacca è un divulgatore scientifico e uno scrittore di fantascienza. Il suo libro ha lasciato il segno nell’immaginazione contemporanea, ugualmente a grandi opere letterarie e fantascientifiche. Proprio per questo motivo questo libro è da prendere in seria considerazione da un punto di vista psicologico.

In questo articolo analizzerò la dinamica Medioevale dal punto di vista psicologico.

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Medioevo Storico

Per capire questa domanda psicologizzo l’argomento partendo dalla storia del Medioevo.

La storia si divide in quattro grandi epoche: antica, medioevale, moderna e contemporanea.

Il Medioevo in particolare va dal V secolo al XV secolo. Questo particolare periodo storico inizia con la caduta nel 476 dell’Impero Romano e termina nel 1492 con la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo.

Il Medioevo è l’età di mezzo che parte da una caduta e finisce con una scoperta.

Dal punto di vista psichico, quindi, il medioevo è un periodo della vita che si trova nel mezzo (nel mezzo del cammin di nostra vita la via era smarrita). Questo periodo di “smarrimento” inizia con una caduta e finisce con una scoperta.

L’analisi immaginale della realtà è una potente metafora psicologica.

Ogni rinnovamento della vita passa attraverso zone torbide per procedere verso la chiarezza. C.G. Jung (Opere 6 p. 249)

La zona torbida a cui si riferisce Jung è proprio il Medioevo psichico.

Il grande Medioevo fisiologico della vita è intorno ai 45 anni. Ma ognuno di noi, ad ogni età, può vivere un Medioevo, ovvero un momento torbido, difficile e caotico.




Medioevo Psichico
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A livello archetipico e immaginale la psicologia è situata proprio nel Medioevo, nell’età di mezzo. Quello che Henry Corbin chiama Mundus Immaginalis.

La psicologia è abituata a viaggiare nella terra di mezzo, la terra di nessuno e delle immagini. Una terra ambigua e pericolosa.

Inoltre la psicologia si trova sempre in ciò che accade nel mezzo della relazione tra paziente e analista, che può essere rappresentato da un tavolo, o da uno spazio vuoto, ma pur sempre da emozioni, sentimenti: una storia da raccontare.

In questo senso, la psicologia è Medioevale e opera nel Medioevo Psichico. Una zona grigia di passaggio tra antichità e modernità. Una terra caotica di nessuno.

Entrare in analisi significa solcare i mari Medioevali della psiche. Scoprire cosa c’è tra un momento di caduta e una scoperta.

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Conclusioni

Oggi sento dire spesso che, a livello sociale, viviamo in un Medioevo Contemporaneo. Quindi è come se vivessimo un periodo storico di eterna Psicoanalisi.

Forse la nascita della psicoanalisi è proprio l’apertura di quel Medioevo Contemporaneo: un periodo caotico, nero e torbido. D’altronde Freud andando in America, rivolgendosi a Jung disse: Portiamo loro la Peste e non lo sanno (Jaques Lacan); e la Peste Nera è la malattia simbolo del Medioevo che uccise quasi un terzo della popolazione mondiale.

Non è un caso che la psicoanalisi sia nata nel ‘900, nel momento di massimo bisogno, un momento di caduta da parte della civiltà.

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Info sull'autore

Michele Mezzanotte

Psicoterapeuta, Direttore Scientifico de L'Anima Fa Arte. Conferenziere e autore di diverse pubblicazioni.

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