Amare/Tradire

Quando la fedeltà è un obbligo, è infedeltà verso te stesso. (Alejandro Jodorowsky)

Parto da questo presupposto: il tradimento è della coppia. 

Nell’atto del tradimento non esiste una vittima e un carnefice. L’infedeltà si compie “in due”.

Come mai una coppia ha bisogno di infedeltà?

Spesso l’infedeltà è un sintomo che indica la necessità di cambiare qualcosa: nella propria vita o nella coppia.

Il tradimento è un’esigenza di cambiamento che si trova nella impossibilità di essere comunicata con le parole e viene manifestata con un fatto.

La fedeltà è credere nella coppia. Quindi apparentemente l’in-fedeltà è un annullare questo investimento sulla coppia.

Tuttavia se cambiamo significato alla preposizione “in” – ovvero se la guardiamo da un altro punto di vista – attraverso l’in-fedeltà, abbiamo l’opportunità di entrare dentro la coppia stessa.

Entrare dentro la coppia ci permette di poter rispondere a quella chiamata di cambiamento. Nel matrimonio siamo forti e vulnerabili allo stesso tempo. 

Lo stato di innamoramento è caratterizzato dalla rottura violenta del proprio nucleo difensivo narcisistico.
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(Aldo Carotenuto, Eros e pathos
)

È per questo motivo che nel matrimonio siamo in una terra di mezzo. Un luogo dove non ci sono le regole del senso comune. Nel matrimonio ogni coppia è un terzo elemento (io, tu, la coppia) che ha delle regole proprie e personali.

La rottura del proprio nucleo difensivo narcisistico ci espone ad atti di infedeltà al fine di ritrovare noi stessi e di ricostruire la nostra personalità.

Spesso sento dire che si può essere infedeli sia psicologicamente che fisicamente. In realtà non è possibile scindere nettamente le due dinamiche. Psiche e corpo non sono separati. 

Non è vero che un tradimento è “solo sesso”. Il sesso implica l’emozione e il sentimento. 

Il sesso induce le persone a unirsi. Si potrebbe dire che si tratta di un’unione fisica, non spirituale, ma non è vero. Il lato spirituale della vita può essere separato da quello fisico solo a rischio di distruggere l’unità e l’integrità dell’individuo. L’atto fisico del sesso comprende l’esperienza spirituale dell’identificazione con il partner e della sua coscienza. (Alexander Lowen, Amore e orgasmo, p. 28)

Conclusioni

Un matrimonio funziona soltanto quando si riesce a tollerare proprio ciò che altrimenti sarebbe per noi intollerabile. È logorandosi e smarrendosi che si impara a conoscere sé stessi, Dio e il mondo. Come ogni percorso di salvezza, anche quello del matrimonio è duro e faticoso. Uno scrittore che crea opere di valore non vuole essere felice, vuole essere creativo. In questo senso raramente i coniugi riescono a portare avanti un matrimonio felice e armonioso come il tipo di matrimonio al quale, mistificando, gli psicologi vorrebbero far loro credere. il terrorismo legato all’immagine del matrimonio felice procura notevoli danni.
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(Adolf Guggenbühl-Craig, Matrimonio. Vivi o morti
)

Il matrimonio è un percorso, un viaggio di coppia.

Il matrimonio non è felicità, è vita. In alcuni momenti della propria vita bisogna scegliere se essere infedeli a sé stessi o all’altro che ci accompagna. 

A volte bisogna fare qualcosa di imperdonabile per continuare a convivere con l’altro e con sé stessi. 

Sarai infedele a te stesso oppure all’altro?

In entrambi i casi dovrai essere infedele alla coppia, perché quella coppia ha bisogno di quell’infedeltà per cambiare.

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Info sull'autore

Michele Mezzanotte

Psicoterapeuta, Direttore Scientifico de L'Anima Fa Arte. Conferenziere e autore di diverse pubblicazioni.

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