Il Principe Azzurro e il lupo

Poco tempo fa, all’uscita di una mostra sul sogno che ho visto a Roma [Dream], ho trovato in vendita un volantino con scritto: dimentica il principe azzurro… e cerca il lupo.

Sorridendo e condividendo con i miei amici su Facebook questa “battuta”, mi sono venute in mente alcune riflessioni sul Principe Azzurro che voglio condividere con voi.

Chi è il principe azzurro? Va cercato o va atteso? Dove posso trovare il mio cavaliere azzurro?

È un argomento importante per la Psiche perché incarna un’immagine diffusa di un prototipo maschile, una sorta di idealizzazione dell’uomo: “A.A.A. principe azzurro cercasi“, “come inciampare nel principe azzurro?“. Il principe azzurro è una parte di Psiche collettivamente condivisa, pertanto molto potente. 

C’è una parte di noi in attesa del cavaliere che la tolga da situazioni dolorose e difficili della vita. Il principe azzurro è la forza che ci sveglia dal nostro sonno senza sogni, un sonno profondo; ciò che rende il nostro risveglio qualcosa di magico. Purtroppo è anche un archetipo che è stato insudiciato da stupidi trend pubblicitari. 

Prima di rispondere alle domande che ci siamo posti, partiamo dal principio: chi è il principe azzurro di Psiche?

Letteralizzazione. Chi è il Principe Azzurro dentro di noi? 

Quando parliamo di Principe Azzurro dal punto di vista psicologico dobbiamo fare una differenziazione importante.

Non dobbiamo commettere un errore ingenuo e grossolano nel quale ci si imbatte quando si cerca di fare psicologia e si parla di fiabe, sogni o racconti: la letteralizzazione.

James Hillman parla in modo approfondito di questo pericolo nel quale possiamo inciampare quando cerchiamo di fare psicologia. In parole povere, la letteralizzazione, consiste nel rendere reale e concreta un’immagine, senza psicologizzarla e senza porla sul teatro della psiche. Ovvero, quando letteralizziamo, la madre che incontro nei miei sogni viene considerata come la mia madre reale. Allo stesso modo stiamo letteralizzando quando leggiamo la fiaba in cui è presente il principe azzurro e lo cerchiamo nel mondo reale, ovvero crediamo che un giorno possa bussare alla nostra porta di belle addormentate un cavaliere dai capelli dorati e dagli abiti colorati di cielo.

Se vogliamo conoscere la realtà psicologica del principe, dobbiamo immaginarlo e renderlo psichico. In questo modo possiamo capovolgere e revisionare la figura del principe azzurro dentro di noi, cercandola e trovandola nelle profondità di Psiche.

Per trovare il principe azzurro abbandoniamo per un momento la nostra ricerca nel reale e guardiamo dentro noi stessi.

Chi è il Principe Azzurro dentro di noi?

Perché il Principe è principe ed è azzurro?
3 caratteristiche psicologiche

1. Il principe azzurro, nelle fiabe e nella tradizione popolare è colui che salva la protagonista da streghe, incantesimi, situazioni pericolose, etc… È principe azzurro l’uomo che sposa Cenerentola, ed è principe azzurro anche colui che con un bacio sveglia Biancaneve o la Bella addormentata. Ci sono diverse figure nella mitologia fiabesca che ritraggono il principe come salvatore.

La prima caratteristica psicologica del nostro cavaliere interiore è, quindi, la salvezza. Il principe dentro di noi è colui che ci salva in situazioni di pericolo, il nostro coraggio, le nostre risorse psicologiche che si attivano nel momento del bisogno. 

2. Il principe, inoltre, è principe perché è un principio. Il Principe è il primo tra pari. Psicologicamente, è ciò di cui abbiamo bisogno in un determinato momento per svegliarci dal torpore della vita. Il principe è il nostro punto di risveglio, la parte che, fra le tante, è la più importante al fine di tornare a vivere.

Se sono invischiato in una relazione, ad esempio, la mia parte “regale”, il mio principe interiore in quel determinato momento, sarà la mia parte che recide i legami malati. In questa occasione tendiamo ad aspettare un salvatore esterno che possa recidere al posto nostro la sofferenza, ma rischiamo di attendere invano. Il principe è quindi la parte più funzionale e salvifica che abbiamo in un determinato momento della vita per “guarire” dalle malattie di Psiche, il principio, ciò che è da mettere al primo posto.

Il principe non può essere secondo per essere funzionale, deve essere messo al primo posto, esige la massima attenzione. 

3. Ma il principe non ha un colore qualsiasi, è azzurro. 

Cézanne disse che l’azzurro va inserito in ogni quadro perché fa vibrare gli altri colori.

Il principe è azzurro in onore dei principi della Casa Savoia, i quali, a loro volta, avevano preso in prestito l’azzurro dalla figura mitologica di Maria (madre di Gesù).

L’azzurro è quindi un colore potente, che ci attira a sé [Goethe]. L’azzurro è il colore della malinconia, è il colore che in alchimia si apre successivamente al nero nigredico dell’anima. Azzurri sono gli dei e i loro corpi. L’azzurro è immaginazione perché trasforma gli altri colori in possibilità di immaginazione [J. Hillman, Psicologia Alchemica, p.124]

L’azzurro è il colore che può attivare la unio mentalis, e non è un caso che proiettiamo il nostro desiderio di unione sul principe quando siamo alla ricerca del compagno con il quale compiere una letterale [questa volta] unio mentalis.

In sintesi l’azzurro è possibilità di unione e immaginazione. L’Azzurro è il colore delle possibilità.

Ecco perché quando siamo alla ricerca di un partner si materializza la fantasia del principe azzurro: perché in quel momento stiamo cercando semplicemente una possibilità per non rimanere soli.

Il principe azzurro si aspetta? Conclusioni

Caro Principe, dimmi quando e dove possiamo incontrarci per caso. Tornando all’ironica frase iniziale, e alla domanda che mi ha spinto a scrivere questo articolo, il Principe non va cercato, va atteso. L’attesa del principe azzurro deve essere un’attesa attenta, predisposta ad accoglierlo.

Etimologicamente attendere significa “volgere l’anima verso una direzione”.

Il principe azzurro per essere trovato deve essere atteso dentro sé stessi. Bisogna aprirsi al proprio azzurro, ovvero alle possibilità e all’immaginazione. Spesso purtroppo ci illudiamo di dover cercare fuori di noi qualcosa che è dentro di noi. In realtà ci stiamo precludendo lo spettro infinito di colori che, alchemicamente, l’azzurro può aprire dopo il nero.

Quando arriva, il principe azzurro si presenta sotto forma di possibilità, come qualcosa di inatteso e inaspettato. Qualcosa di diverso rispetto a tutto ciò che era prima.

Siamo sicuri di essere pronti ad accoglierlo o a vederlo? Il nostro comportamento istintuale è di respingere il nuovo con le sue possibilità.

Per aspettare e trovare il Principe Azzurro dobbiamo saper stare nel nuovo e nell’insicuro, uscendo dalla nostra zona di comfort ed entrando nell’area of possibilities.

P.S. CLICCA QUI per scoprire qual è la psicologia delle relazioni non vissute. 

 

Info sull'autore

Michele Mezzanotte

Psicoterapeuta, Direttore Scientifico de L'Anima Fa Arte. Conferenziere e autore di diverse pubblicazioni.

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