Sexting, psicologia e Keith Haring

L’erotismo è importante non per il sesso in sé, ma per il desiderio. Il sesso è solo ginnastica, il desiderio è forza del pensiero. E la forza del pensiero ha un potere immenso, può fare qualunque cosa (Pedro Almodovar)

Pensiamo ad un amore di cui non consociamo il nome. Pensiamo ad una sessualità senza sesso. Pensiamo ad una passionalità senza contatto, sena presenza. Si potrebbe pensare che queste siano tutte definizioni di impossibile. Tuttavia, la modernità ci spalanca l’orizzonte di una nuova frontiera delle relazione interpersonali: il sexting.

Il sexting, o masturbazione telefonica, è un fenomeno che esiste da quando esistono le chat e più in generale i sistemi di comunicazione a distanza. Sexting è un verbo di matrice inglese che indica la masturbazione con un partner mentre quest’ultimo è connesso a noi via messaggio, via chat, telefonicamente…

Oggi con la globalizzazione e con la possibilità di connetterci anche a distanze siderali, il sexting è diventato una realtà molto comune e dalle diverse possibili interpretazioni. Come in ogni ragionamento sull’amore, sugli amori, sulle relazioni non può esistere un giudizio. Esistono, invece, significati polisemici.

Un’opera ci guiderà: “Cuore” di Keith Haring. La masturbazione telefonica è una connessione per onde di segnale. Scopriamo se siamo più surfisti o scoglio per queste onde.

Sexting in maschera

L’uomo è poco se stesso quando parla in prima persona. Dategli una maschera e vi dirà la verità (Oscar Wilde)

Per poter parlare di sexting è indispensabile considerare la potenza simbolica e fisica degli smartphone. All’apparenza un insieme di microingegnerie informatiche, che, connesse, hanno creato un portale per un universo parallelo, un nuovo mondo.

Nell’opera “Cuore” due personaggi stilizzati sorreggono un gigantesco cuore, circondato da raggi. I due personaggi, a loro volta, hanno attorno a se piccole onde, le stesse che ci dicono se i nostri smartphone sono connessi. L’opera simboleggia un sentimento circondato da segnali, anche se non sappiamo assolutamente nulla sulle sembianze dei protagonisti umani. Essa simboleggia l’amore semplice, puro, incondizionato.

La prima cosa che incontriamo connettendoci agli altri è uno schermo.

Nel sexting, lo schermo sembra divenire il più potente degli afrodisiaci. Restando nascosti dietro uno schermo ci trasformiamo nell’immagine archetipica che esso evoca.  Il collegamento tra se stessi e l’altro passa per il nascondersi o per ingannare una distanza fisica. La grande emozione dell’amore si cela dietro una maschera che assume una forma impersonale che porta alla disidentificazione del corpo, l’annullamento delle distanze, la decontestualizzazione dell’atto d’amore o di passione.

Collocandosi tra Sè e l’altro la maschera ha una duplice funzione: guarda sia all’interno che all’esterno.

La masturbazione telefonica è la nostra maschera per camuffarci, proteggerci, nasconderci ma infondo è lo stesso strumento che aiuta a rivelarci, a liberarci e a trasformarci. La masturbazione telefonica ci consente di mutarci e di raggiungere livelli di esperienza solitamente inconsci rendendoli accessibili al nostro io. Spesso identificarci con una maschera ci aiuta a possederla.

La masturbazione telefonica ci aiuta a relazionarci indirettamente con le nostre emozioni e a evitare il faccia a faccia diretto che potrebbe travolgerci o travolgere la nostra relazione.

La distanza del sexting

Non si è mai lontani abbastanza per trovarsi (Alessandro Baricco)

Non è tutto oro quello che luccica. Non sempre infatti si è abbastanza liberi e consapevoli da poter vivere a pieno le potenzialità del relazionarsi, anche attraverso un cellulare.

Il sexting, l’uso di una maschera apparente, di una barriera virtuale, può trasformarsi in una condanna al pubblico ludibrio. Troppe volte abbiamo letto e visto immagini, conversazioni, video che da una sfera privata si sono drammaticamente spostate in un contesto pubblico. Il partner non può e non deve mai diventare vittima. Ecco perché il sexting non può essere considerato un rapporto leggero, di poco conto. Il sexting è comunque aprirsi e condividere sfere di se con l’altro.

Immaginatevi che uno dei due personaggi di “Cuore” ad un tratto lasci la presa per vantarsi con altri. Il cuore vacillerebbe, rischierebbe di cadere. L’altro partner rimarrebbe da solo, vulnerabile, in una posizione innaturale a tentare di sorreggere un cuore, una relazione, troppo grande per una sola persona.

Il sexting sano trae la sua linfa da una relazione sincera, onesta.

Onesta seppur protetta o amplificata da una maschera, da una distanza. Sincera perché altrimenti rimarrebbe sbilanciata. Sono tante le coppie che oggi si ritrovano a vivere un rapporto a distanza. Spesso questo induce alla costruzione di barriere, a volte anche tra le lenzuola.  Spesso la voglia di fare sesso o fare l’amore con il proprio partner non coincide con il momento in cui lo si vede dopo diverso tempo.

La masturbazione telefonica in questo contesto diventa un mezzo di espressione del rapporto. Proprio perché espressione di pulsioni e sentimenti, il sexting costituisce un mettersi in relazione. Seppure totalmente diverso da un rapporto sessuale dal vivo, il sexting con il proprio partner può essere un potente mezzo di connessione fisica fra due individui uniti da un legame emotivo.

Come in tutte le azioni sentimentali, anche il rapporto tra due individui separati da cellulari può essere un rapporto d’amore. Ciò che conta è che i partner provino e si impegnino a coinvolgere e a coinvolgersi sforzandosi di raccontare ciò che sentono, ciò che provano e di stimolare l’altro. Immaginiamoci che Narciso specchiandosi con il suo riflesso riceva risposte che lo stimolino ad amare non solo le sue reazioni ma quello dell’altro. Il sexting in questo modo si configura non solo come masturbazione, ovvero come autopiacere, ma diventa piacere auto ed etero diretto. Tuttavia così come nei rapporti sessuali dal vivo si può fingere piacere altrettanto e ancora con più rischio si può fare nel sesso telematico. Il sexting è un antidoto alla distanza da usare in piccole dosi e solo per non far si che la distanza diventi incolmabile.

Conclusioni

Il cuore dell’opera di Haring è indiscutibilmente più grande e più pieno e più colorato dei personaggi che lo sorreggono. È un cuore talmente grande da emanare raggi e onde. Allo stesso modo i sentimenti, qualsiasi natura ed etichetta abbiano rappresentano bolle di energia talmente potenti da emettere radiazioni. Queste ultime possono investire le persone causando effetti positivi o distruttivi.

Ancora un volta, anche per il sexting ciò che conta è che i partner collaborino per raggiungere lo stesso obiettivo ed una soddisfazione reciproca. Si può far l’amore anche a distanza, purché si parli di emozioni.

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Info sull'autore

Teresa Di Matteo

Psicologa, Psicoterapeuta in formazione

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