Lady Gaga, una donna Persefone

Se arriva il giorno in cui “molli tutto”, cambi vita, parti per un progetto strampalato, allora è Persefone la dea che ti abita. Un femminile divergente ti ha rapito.

Ognuno di noi, al di là del genere, vive momenti in cui si sente rapito e non può fare a meno di percorrere una via che lo allontana dai soliti percorsi. Ma non perché quei soliti percorsi siano sbagliati, soltanto perché quello nuovo è indispensabile e, secondo necessità, deve essere percorso.

Usando dèi e dee per parlare di modalità dell’energia psichica riusciamo a semplificare la psicologia come faceva Omero, il primo psicologo, che parlando di dèi, in vero, proiettando, descriveva tutte le declinazioni della psiche. Allora prendiamo i miti contemporanei e, cercando Persefone, siamo giunti a lei, a Lady Gaga. Ora vediamo il perché.

Kore o Persefone

Un primo rapido chiarimento. Persefone è la regina degli inferi, è padrona del suo regno ma Kore, ossia il suo nome da bambina, ne è la precorritrice. Kore è la forza fanciullesca di chi cerca di proteggere lo status quo, ossia la forza psichica che si impegna, e a volte si ostina, nel far si che il mondo aderisca alle aspettative e alle fantasie che ci siamo fatti di esso. Poi Kore viene rapita da Ade ed esplora il mondo infero, quello in cui cadono illusioni e fantasie e si osserva il mondo per quello che è. Allora Kore vive una violenza ma, se la accoglie, allora diventerà regina di quel regno. Noi qui, parlando di Lady Gaga e in particolare di lei nel film “A Star is Born” vogliamo concentrarci più su Persefone che su Kore.

Sei Persefone se…

Come Lady Gaga, sei Persefone quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei a una distanza siderale da ciò che si sarebbero aspettati tutti, compresa e compreso te. Magari hai una famiglia e figli, oppure un lavoro sicuro, oppure chiare preferenze sessuali o, ancora un ruolo pubblico definito. Magari sei sempre stato o stata la tipa della porta accanto, l’insospettabile, e la via che avresti percorso era ben disegnata. Poi avverti una forza che ti attrae in direzione opposta, oppure semplicemente divergente.

Ti capita di incontrare qualcuno che ti invita a solcare le scene di una vita che non avresti mai pensato potesse essere la tua. Non necessariamente una vita che ti piace ma che, lo senti, sei chiamato a vivere. Allora ti fai rapire, rinunci a tutta una serie di certezze che avevi su di te e vai. Una volta partita saprai di essere Persefone quando ti ritroverai a nutrirti di quella vita e a difenderla come se tu fossi la Regina di quel regno inatteso.

A cosa serve l’archetipo di Persefone

Ogni volta che ci sentiamo rapiti, ogni volta che il daimon ci costringe a percorrere strade che altrimenti avremmo escluso, ogni volta che percorrendole ci sentiremo angosciati e impauriti, nel lutto per aver perso la “retta via” e col timore per ciò che dobbiamo incontrare, ecco, allora lì è Persefone. Ogni fase di passaggio di vita, che so, le prime mestruazioni, andar via di casa, il primo figlio, il primo lavoro, allora lì è Persefone.

A cosa serve nella società

Persefone come avviene per lady Gaga, diventa padrona del suo regno. Dopo essere stata rapita, modellata da Ade, il suo Pigmalione, inizia a sentirsi padrona. Mangia i frutti di quel regno e inizia a governarlo, a conoscere le stanze degli inferi, a transitarle. Ugualmente Lady Gaga spaurita, sale sul palco la prima volta, calca le scene come fossero inferi. E forse proprio le sue titubanze sono trapelate coinvolgendoci. Ha messo sul palco le ferite, comprese le violenze, quelle vere non quelle mitologiche, e ne ha trasformato l’energia per renderla fruibile a tutti. Sul palco anche i dolori violenti della fibromialgia l’hanno fermata, ma solo fino a quando non si è ripresa. Dunque ecco a cosa serve Persefone nella società, a farci sopportare le tensioni del cambiamento, i dolori delle metamorfosi, le fatiche per rompere il baco. E quale momento più di questo vede attiva la nostra Persefone. Eravamo una società Kore intenta a decidere cosa fare a cena, e siamo stati catapultati dal covid negli inferi, fino a decostruire e tornare all’essenziale. Siamo stati rapiti e poi, gradualmente, stiamo imparando a sostare e a vivere nel regno nel quale ci hanno condotto che, poi, non è neanche tanto male.

Ma sei Persefone anche se…

Può capitare, però, che questa dea costruisca la sua casa in voi, che diventi stanziale e allora vi ritroverete a dire che siete donne, o uomini, Persefone, ossia che non siete transitati da un processo ma incastrati in quel processo. Allora sei Persefone se chiedi a un presunto rapitore, magari un uomo, o una donna molto più grande, di dirigere l’orchestra. Sei Persefone se in quella sinfonia hai paura di far figli e diventare madre. Sei Persefone se “ah ai miei tempi si che la vita era bella”, cioè lo sei perché difendi strenuamente un passato mitico e idealizzato come, in passato pensavi a un futuro bellissimo col principe azzurro. Sei Persefone se procrastini se, invece di farti rapire dalle spinte individuative le blocchi e, quando si apre la voragine e Ade ti afferra le caviglie, tu ti tieni stretta ai gambi dei fiorellini e ai fili d’erba esili per cercare di non cadere. Ma a quel punto sei più Kore,  la puella, che la senile saggezza di Persefone che sa superare le violenze della vita.

Conclusioni

Guardando Lady Gaga nessuno si indigna. Non riesce a starci antipatica, non ha Haters. Piuttosto ognuno di noi sente la sua tensione, avverte un moto di solidarietà e freme con lei su quel palco. Vede Kore indifesa che si veste da Regina e la sostiene, si inchina perché quella Regina è l’immagine di tutte le volte che ce la facciamo a crescere, a passare il guado, a giungere a destinazione, qualsiasi essa sia. Con le gioie ma soprattutto con i dolori. Il matrimonio è la riedizione sociologica di un mito, un passaggio che prevede l’unione a un mondo completamente diverso da noi ma, a differenza dei nostri matrimoni, quelli con Ade non prevedono di tornare indietro o la separazione da lui. Quindi qualsiasi sia il vostro rapitore, che sia un marito, una malattia, un lutto, un lavoro o la sua perdita, qualunque sia il dolore, fatene il vostro regno. A quel punto potreste dirvi Persefone.

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Info sull'autore

Luca Urbano Blasetti

Psicologo e Psicoterapeuta; Dottore di Ricerca in Psicologia Dinamica sul tema Creatività e sue componenti dinamiche; Responsabile del Centro Emmanuel per Tossicodipendenti di Rieti presso cui cura diversi progetti regionali; autore di diverse pubblicazioni psicologiche; lavora nel suo studio.

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