Sono le 10 in punto e ti sto scrivendo dalla mia scrivania e nonostante l’afa estiva, voglio dimostrarti in poche parole quanto la credenza del self-made man sia sbagliata, attraverso l’utilizzo di tre semplici nozioni sociali e psicologiche.

Introduzione

“Se oggi sono qui lo devo solo a me stesso”

Quante volte ti sei sentito dire questa frase, magari anche tu l’hai detta, ma sei sicuro che sia realmente così? Ebbene no, non è così! Il buon ragionier Fantozzi direbbe: È una cagata pazzesca! Qual è il vero motivo che si nasconde dietro questa affermazione? Te lo spiego subito, seguimi e scopriamolo insieme.

Le tre nozioni

1) Il carattere mitico del Self-made man, l’eroe inflazionato

Negli anni recenti l’abuso propagandistico dell’archetipo dell’eroe ha reso la sua immagine inflazionata, questo è dovuto al fatto che sebbene il mondo sia pieno di eroi che compiono piccole e grandi gesta, i risultati conseguiti divengono una forma di autocelebrazione poiché attribuiti unicamente al proprio merito. è questo il self-made man, un eroe inflazionato.

David Bowie cantava “We can be heros, just one day” e chissà se un po’ ne aveva colto l’inflazione.

Un esempio papabile si riscontra nel cinema americano e ti domando: Quanti film americani avrai visto? Una marea, a meno che tu non sia un cultore dei film francesi (una palla pazzesca!). Ogni film americano propone sempre lo stesso storytelling: un uomo che dal nulla e con mille problemi riesce a conseguire i suoi obiettivi nonostante le difficoltà, facendo forza sugli aspetti della resilienza. Cosa raccontano questi film? Il mito dell’eroe, l’american dream, l’uomo contro il mondo e contro sé stesso.

L’esempio del mito dell’eroe proposto nei film americani è, per certi versi, stato assorbito dal nostro inconscio e a ragion veduta, dall’emulazione di tale pensiero, nasce una sensazione di potenza e pieno dominio della propria vita. Nel quotidiano gli esempi si sprecano, nessuno ne è esente e la migliore vetrina dove poter esporre i propri trofei, con tanto di frase motivazionale presa da un film di Fast & Furious, sono i social, il campo perfetto su cui far emergere l’immagine del self-made man. E qui casca l’asino o meglio l’eroe inflazionato. Quello che sto cercando di dirti è che non sono gli obiettivi ad essere da film, ma la mentalità presuntuosa. Perché lo è? Perché tutti, nessuno escluso, siamo dipendenti da qualcun altro che piaccia oppure no.

Non esiste il self-made man. Noi siamo creati da migliaia di altre persone. Chiunque ci abbia mai donato un gesto gentile, o rivolto una parola di incoraggiamento, è diventato parte della formazione del nostro carattere e dei nostri pensieri, così come del nostro successo.” George Madison Adams

2) L’entità dei gruppi e la psicologia sociale

La branca degli studi di psicologia, quella sociale, ci insegna attraverso l’uso di dati oggettivi e numerici che l’essere umano non può vivere al di fuori dei gruppi, perché di natura sociale, a meno che non sia un monaco in cerca dell’illuminazione.

Il gruppo per definizione è quando due o più individui definiscono sé stessi come membri e a loro volta sono riconosciuti come tali. I gruppi sono variegati ed ogni individuo può far parte di molteplici gruppi, un esempio sono il nucleo familiare, il luogo di lavoro, gli amici o il gruppo di preghiera. Ogni persona appartenente al gruppo possiede delle capacità, specifiche se in ambito lavorativo, che permettono la crescita del gruppo. Ad esempio l’individualità e le skills del soggetto contestualizzate nel mondo del lavoro sono fondamentali al fine di sostenere la struttura del gruppo di appartenenza, ma questa assume un valore se utilizzata allo stesso modo di un pezzo di un puzzle da completare. Per questo motivo un self-made man che ad esempio diviene dirigente non può attribuire tutti i meriti unicamente alle sue forze e alla resilienza, proprio perché ha bisogno di un gruppo per conquistare una determinata posizione.

«Nessun uomo è un’isola, completo in sé stesso. Ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto» John Donne

3) L’interdipendenza:

È un rapporto di reciproca dipendenza tra più cose, fatti, fenomeni, attivi all’interno di un contesto sociale. Qualsiasi attività che l’essere umano svolge è di natura interdipendente, difatti non esiste fenomeno che possa essere definito indipendente e di natura ontologica. Ad un livello sociale l’interdipendenza è manifesta quando i membri del gruppo si affidano gli uni agli altri al fine di trarne dei benefici.

Questa, in un contesto lavorativo, assume il nome di interdipendenza da compito dove le azioni del singolo vanno ad influire sui risultati del gruppo e la sua natura varia in base alle qualità delle azioni.

Ognuno di noi, in quanto soggetto, a prescindere dalla natura e dalla qualità del gruppo a cui appartiene, non potrebbe esistere in quanto tale se non come definizione di aggregati, quali sono le influenze ambientali, familiari, inconsce personali e collettive. Un soggetto può definirsi come tale solo in termini di un altro oggetto, dove ogni azione e pensiero sono fenomeni condizionati e condizionanti che agiscono come ingranaggi attraverso l’interdipendenza. L’assunto di questo concetto pone una pietra tombale su quella che è una mentalità errata che incide sulla funzione dell’archetipo dell’eroe.

“Qual è il suono di una sola mano che applaude?” Koan Zen

Conclusioni

Per fare un tavolo ci vuole il legno

Per fare il legno ci vuole l’albero

Per fare l’albero ci vuole il seme

Per fare il seme ci vuole il frutto

Per fare il frutto ci vuole il fiore

E per fare un self-made man cosa ci vuole? Una buona dose di follia.

L’uomo per scalare una montagna ha bisogno di una montagna. Ogni successo o fallimento che si presenta alla nostra porta è sì frutto dei nostri sforzi, è innegabile, ma non è l’unica fonte del risultato, quindi rilassa le spalle e ti renderai conto che il peso di quello che porti già lo stai condividendo per forza di cose con qualcun altro.

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Info sull'autore

Gerardo Iannaci

Laurea magistrale Psicologia Clinica e della Salute. "Creare è vivere due volte". Albert Camus

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