Nota Bene

Questo articolo potrebbe contenere spoiler. Invito quindi a non proseguire nella lettura e a “sfogliare” l’articolo, se incuriosito, solo dopo aver terminato la visione delle ultime 5 puntate della serie di ladri più famosa al mondo.

Introduzione

É terminata qualche giorno fa una delle serie tv più amate negli ultimi anni dal pubblico di Netflix: “La Casa de Papel” (in lingua originale). Nella serie spagnola tanti sono gli aspetti psicologici emersi da poter analizzare, dal decadimento dei poteri forti del governo spagnolo al riscatto dei reietti della società, passando dall’emblematiche sonorità dei partigiani fino alla morte finale recitata dai protagonisti che tornano a vivere qualche momento dopo, usciti finalmente dalla zecca di Stato.

Ma un filo conduttore ha unito tutte le immagini e le peripezie vissute dai personaggi della serie: Profesor, il Professore.

E quindi : psicorecensione!

La casa di Carta e il Professore

Dalla Zecca di Stato alla Banca centrale spagnola, un gruppo di ladri in tunica rossa e iconica maschera stilizzata di Salvador Dalì, riescono rispettivamente nell’intento di stampare milioni di nuove banconote, e di far uscire 90 miliardi di oro da un indistruttibile caveau attraverso una rete idrica. I ladri attraverso molte avversità che sembrano far precipitare ripetutamente la situazione da un momento all’altro, concludono entrambi i colpi, sfruttando ostaggi, e guerrigliando con le forze armate spagnole. Ma tutto questo solo ed esclusivamente grazie alla personalità del Professore, un uomo che attraverso i suoi studi maniacali e le sue previsioni sul comportamento e pensiero di Polizia e degli stessi componenti della banda, guida e coadiuva i migliori colpi della storia. Sergio Marquina, che sembra possedere le qualità del cieco Tiresia, capace di prevedere il futuro, utilizza strategie e tattiche all’avanguardia che spaziano dalla gestione caratteriale del suo team alla psicologia con i capi della Polizia nella trattativa ostaggi e uscita dal luogo di furto.

Non so, a me il Professore puzza di Atena.

Dei e/o Dee dentro l’uomo?

Facile è

pensare che ad ogni uomo possano appartenere all’interno della propria psiche velleità apollinee, mercuriali, marziali, gioviali, ovvero aspetti di personalità maschili del variegato pantheon greco. Più complesso è capire che allo stesso uomo possano concernere caratteristiche afroditiche, artemidèe, estiali.

Quando parlo degli dei presenti nell’uomo, mi rendo conto che le donne spesso scoprono che un certo dio vive anche dentro di loro. Allo stesso modo, parlando delle dee, ho scoperto che anche gli uomini potevano identificare una parte di sé con una certa dea. Dei e dee rappresentano qualità diverse presenti nella psiche umana. Jean S. Bolen - Gli dei dentro l’uomo

Atena e il Professore

Atena veniva rappresentata tra le figure olimpiche come l’unica donna con addosso corazza, elmo, scudo e lancia a cui veniva associata la civetta come animale, simbolo di saggezza grazie ai suoi due occhi grandi. Il professore è rappresentato tra il team di ladri con un’eleganza formale, un abbigliamento che descrive distacco e precisione, barba lunga da sapiente e un paio di occhiali da vista grandi simbolo di intelligenza e ponderazione.

– Stratega?

Come una partita di scacchi, “era tutto pianificato”, Sergio muove ogni pedina del suo scacchiere con una freddezza disarmante, esprimendo un’estrema capacità di giudizio e previsione del futuro, dalle mosse dei suoi uomini alle tattiche dell’avversario, ovvero la polizia e il governo spagnolo.

Quando Atena è attiva nella sua psiche, la donna (l’uomo) coglie ciò che deve essere fatto e pianifica come realizzare ciò che vuole. Jean S. Bolen - Le dee dentro la donna

– Razionalità?

Atena nella mitologia nasce dalla testa di Zeus, una dea capace di dare tanto spazio alla parte razionale e poco all’emotività e alle sensazioni interiori. Ragione a discapito del cuore. Nonostante il professore, invece, riesca ad esprimere all’interno della serie sentimenti di amore nei confronti dell’ispettore Murillo, la sua intelligenza e razionalità ha sempre il sopravvento.

“Non tutti i segreti si rivelano in camera da letto..[..]..era necessario” La casa de Papel, episodio 10 parte 5

– L’artigiana?

Nel mito si racconta come Atena fosse un’abile tessitrice, la migliore, insieme ad Aracne, la giovane tramutata in ragno per la sua saccenza contro il padre degli dei. Ma una delle capacità della dea con l’elmo era l’abilità di unire mente, pensiero, e mani, corpo, nel lavoro e nella sua personalità. Il Professore riesce in ogni situazione a concentrare il pensiero, e a direzionarlo verso un obiettivo prestabilito, ma questa particolarità di mani e mente viene fuori soprattutto mentre Sergio, tratta con l’ispettore Murillo nella prima stagione o con Tamayo, il colonnello, nell’ultima, “forgiando” origami per rilassarsi. Gli origami, come espresso dal significato dalla sua etimologia, sono delle figure artistiche realizzate con la carta. Non a caso l’origami principale disegnato dal professore, è un uccello. Sarà la civetta, simbolo di Atena?

– Moderazione e Sessualità?

Atena era conosciuta per la sua capacità di trovare sempre la mezza misura senza mai esagerare o sfociare in futili eccessi. Il Professore in 5 stagioni rappresenta l’emblema della moderazione. Mentre i suoi compagni cercano modi per distrarsi, durante la preparazione teorica e pratica del colpo in un casale abbandonato, visto il loro costante e necessario isolamento, Sergio, non si sbilancia e non si lascia mai andare. L’immagine della sua sobrietà, viene fuori anche da quelle poche scene, in cui una persona dovrebbe lasciarsi andare, ovvero in alcuni momenti dove si appresta a fare sesso con la sua compagna Lisbona. Atena anche in questo campo doveva essere presa di testa. Il Professore mentre sta facendo sesso, pianifica alcune strategie da attuare nella Banca centrale di Spagna.

– Figlia/o del padre?

Atena era attratta dalla potenza e dall’autorità del padre, aveva un rispetto incondizionato verso di lui. Il Professore altrettanto aveva stima del padre, nonostante avesse assistito alla sua morte durante una rapina. Per lui organizzare e fare dei furti era il modo per onorarlo, e per sentirlo vicino con il cuore.

“Come mai faccio rapine? É per parlare con lui" La casa de Papel, episodio 10 parte 5

Conclusioni

Il Professore come Atena ritiene di poter controllare tutto, e anche l’imprevisto “fa sempre parte del piano”. Ma l’immaginario del controllo è solo uno dei tanti immaginari che è possibile utilizzare. Se è ripetutamente questa la fantasia nella luce della coscienza, tutto diventa unilaterale e si rischia di ammalarsi psicologicamente. La capacità di sviluppo in una personalità dominata da questo archetipo, da questo modello, è il dar spazio al fanciullo interiore. E indovinate chi appare nell’ultima puntata della stagione che occupa gran parte della pellicola? Il piccolo Professore che ricorda la memoria del padre. Come esprime anche la Bolen nel suo libro “il bambino quando è affascinato da qualcosa di nuovo, l’accetta così com’è. Al contrario di Atena non ha pregiudizi su come dovrebbe essere, non è scettico e non etichetta l’esperienza con formule vecchie e scontate per poi archiviarle”. La forza sta nel volgersi al di dentro e cercare la novità, accettare la vita per quel che è, lasciarsi andare, godersi i momenti dando spazio ai sentimenti e cercare di non controllare tutto come se ogni pensiero, situazione o attività della vita, fosse una pedina da sacrificare o da tenere per ottenere la vittoria finale contro l’avversario.

“Non tutto è andato come avremmo voluto, non ci siamo tutti, però, qualcosa l’abbiamo ottenuto.” La casa de Papel, episodio 10 parte 5

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Info sull'autore

Valentino Collacciani

Psicologo e Psicoanalista in formazione. Non vincerò il premio Goethe ma chi lo sa, vediamo cosa dice il daimon...

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