Incubi ricorrenti

Lo so. Ti sei svegliato con un tuffo al cuore, le immagini del tuo sogno erano intollerabili. Sei contento che fosse solo un sogno e che l’esame di maturità lo hai già fatto, sei contento che nessuno sia morto e che nessuno abbia subito violenza. Ma se è la quarta volta che fai questo sogno, invece di andare di là in cucina a dire che hai fatto un incubo, sarà il caso che lo ascolti. Si, perché l’incubo è per chi sogna l’esperienza onirica più sgradevole, ma nasconde il messaggio più prezioso, quello che per un terapeuta è un gioiello.

Sogniamo o siamo sognati? Che incubo!

Dunque, iniziamo col dire che non abbiamo fatto un incubo, che non siamo noi a sognare, ma che le immagini ci hanno sognato.

Zhuangzi, il filosofo fondatore del Daoismo sognò di essere una farfalla, volava spensierato. Al risveglio si domandò come fare per decidere se era veramente Zhuangzi che aveva finito di sognare di essere una farfalla oppure una farfalla che aveva appena iniziato a sognare di essere lui.

Questo ribalta il rapporto con le immagini oniriche che, da strumenti della nostra anima, diventano clienti dell’anima che usano il nostro copro per riattualizzarsi. Mi sembra evidente che non possiamo qui dipanare l’arcana considerazione. Ci interessa soltanto dire che il corretto approccio al sogno è quello che si pone al servizio delle immagini e non viceversa. In questa ottica onorare le immagini, dare loro soddisfazione, sarà il miglior modo di trovare il nostro equilibrio.

Cosa è un sogno e cosa è un incubo

Sogno e incubo sono la stessa cosa. Un insieme di immagini che mettono in scena una trama. L’incubo lo definiamo così più che altro per i suoi contenuti disturbanti e per il suo carattere emozionalmente indigesto. “Psiche non possiede strumenti come il linguaggio. Non ha codici e decodifiche. Semplicemente usale immagini queste sono il suo alfabeto. Dunque ogni immagine del sogno è la manifestazione di una porzione della psiche del sognatore. Un bisogno, una motivazione, una emozione o un comportamento di chi sogna, diventano semplicemente immagini”.

La trama del sogno è il racconto di come i nostri bisogni bisticciano tra loro. E se il sogno è un incubo allora significa che dentro di noi c’è una faida tra i nostri bisogni. Ma tranquilli, si scioglierà, anche senza il nostro aiuto.

Incubo e incubazione

Asclepio, noto anche come Esculapio, era il dio della medicina, delle guarigioni e dei serpenti. Nei suoi templi, il più noto a Epidauro, si andava per “Incubare” ossia per dormire nel tempio in attesa che le immagini giungessero a farci visita per poi chiedere ai sacerdoti quale messaggio portassero. Dunque il sogno è un incubo sempre. Quando un contenuto dell’anima sta prendendo forma, quando sta cercando di essere autonomo e in grado di esistere, allora va in incubazione. Si potrebbe dire che ognuno di noi è un’incubatrice. Si, proprio come quelle dell’ospedale! E ognuno di noi lavora inconsapevolmente affinché le immagini possano camminare con le loro gambe. Se l’Incubo ricorre, torna, allora significa che noi stiamo sottraendoci dal nostro essere incubatrici.

Incubi e sogni ricorrenti

Provate a immaginare di essere in casa vostra. Siete seduti sul vostro divano quando, dalla finestra intravedete sopraggiungere quel parente che vi sta proprio antipatico. Allora vi rizzate su di scatto, correte all’interruttore e spegnete le luci, poi alla porta a chiudere le mandate. Poi portate il dito indice sulle labbra e fate “Shhh” a vostro marito o a vostra moglie e ai vostri figli. Sperate che il parente odioso se ne vada dopo aver suonato, ma se lui avesse visto le luci spegnersi? Avrebbe due possibilità mandarvi al diavolo e andar via (io farei così) oppure mettersi ostinatamente a suonare e a battere il batacchio inondandovi col suo clangore. Ecco l’Incubo è tutto qua. È l’immagine del sogno che respingete mentre lei vuole entrare e si sente rifiutata. E più rifiutiamo un’immagine, un’emozione, un nostro bisogno, e più lei diventerà il nostro incubo.

Il Sogno e la Realtà si spartiscono l’Anima

Ora è importante dire che ciò che nel mondo diurno costituisce un evento critico, drammatico, violento e mortifero, nel sogno assume una valenza diametralmente opposta. Un evento violento, un lutto nel mondo concreto, non solo sono dolorosi e si spera non accadano, ma è anche opportuno che non accadano. Poi andiamo a dormire e in sogno giunge il lutto o una violenza e le regole cambiano. Una morte nel sogno è solo la manifestazione di una profonda metamorfosi emotiva di chi sogna; oppure una violenza è semplicemente un bisogno o un’emozione che ne sottomettono un’altra che gli impediva di respirare. Dunque gli incubi sono la manifestazione dei processi più pregni e densi nel processo evolutivo psichico di ognuno di noi.

Incubo e spirito maligno

Incubo significa spirito maligno, o meglio significa giacere sopra. Allora incubare, sognare sogni da incubo, significa semplicemente che un demone maligno, quello che oniricamente costituisce la manifestazione di una potente forza di differenziazione, ci sta dominando. Quando siamo confusi, quando siamo nel caos, allora la vita diventa un minestrone in cui fatichiamo a distinguere i diversi sapori. L’incubo è quel demone che violentemente ci aiuta a distinguere le carote dai fagiolini, la verza, dalle zucchine. Mentre noi, nessuno escluso, come bambini capricciosi vorremmo frullare tutte le verdure insieme a farne una crema.

Conclusioni

Allora se hai fatto un incubo sii grato a quelle immagini poiché sono giunte da te senza che tu neanche ti scomodi per andare a dormire nel tempio. Fai uno sforzo, non spegnere le luci, respira, piega il plaid e apri la porta al parente odioso, magari viene a dirti qualcosa di importante. E una volta che lo hai fatto entrare e lo hai fatto accomodare, una volta che gli hai preparto un bel thè e gli hai offerto due biscottini, che so, due lingue di gatto al cioccolato, allora magari lui, o lei, dietro il vapore del thè bollente che vi sfiora la punta del naso, potrebbe parlare con te e tu con lui. E poi, chissà, potreste scoprire di avere più cose in comune di quanto aveste immaginato. E se volete andate da un terapeuta, lui è bravissimo a diventare il vostro peggior incubo.

Ps clicca qui per leggere: Non dimenticare mai i tuoi sogni!

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Info sull'autore

Luca Urbano Blasetti

Psicologo e Psicoterapeuta; Dottore di Ricerca in Psicologia Dinamica sul tema Creatività e sue componenti dinamiche; Responsabile del Centro Emmanuel per Tossicodipendenti di Rieti presso cui cura diversi progetti regionali; autore di diverse pubblicazioni psicologiche; lavora nel suo studio.

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