Riflessioni sulla sessualità

La moralità delle relazionisessuali, quando è libera da superstizioni, consiste essenzialmente nel rispetto per l’altra persona, nel non volerla usare soltanto per il piacere personale, senza riguardo per i suoi desideri (B. Russell)

Il Covid ha cambiato le nostre vite. Ha cambiato molte delle nostre abitudini. Ha cambiato anche il modo di rapportarci a partner, da conoscere o già conosciuti. C’è chi dice che il sesso sicuro oggi non si pratica più con i profilattici, ma con la mascherina. Alcuni possono pensare che il sesso sia un vizio. Altri una necessità. Altri ancora possono credere che sia un modo di esprimersi. È sicuro fare sesso con la mascherina? È sicuro instaurare relazioni sotto la costante paura di una pandemia? Sono sicuri i sistemi di distanziamento nell’interazione con un partner?

Interazioni sessuali

Mentre lui le insegnava a fare l’amore lei gli insegnava ad amare (Fabrizio De Andrè)

Anche il sesso è un incontro di interazione. Che sia un rapporto sessuale basato su un sentimento profondo e stabile o che sia una conseguenza di una conoscenza occasionale, il rapporto sessuale è una relazione fra due entità che entrano in contatto. Diventa una azione interattiva così radicale nella vita dell’intero universo da essere l’origine della vita stessa.

La sessualità è una sfera dell’umano, in costante evoluzione. È cambiato e cambia tutt’ora il modo di interagire con il partner sessuale. È cambiato e cambia tutt’ora la visione che attribuiamo a questa sfera delle nostre vite. Per anni e ancora oggi, il sesso viene guardato con occhi che risentono di influenze di morali religiose, più o meno condivise. Il sesso è uno degli argomenti in cui diventa più rumorosa la differenza di genere. Una donna che ha frequenti rapporti sessuali con partner diversi, viene solitamente etichettata con attributi tipici della deumanizzazione negativa. Viceversa, un uomo che fa del sesso con partner diverse ha maggiori possibilità di essere guardato con sguardi “invidiosi”, di quella invidia che fa desiderare l’emulazione. Discorso ancora più intricato e complesso se il discorso sessuale si sposta sulla sfera della omosessualità o della transizione di genere.

Ancora, il web 2.0 ha portato una parte della sua rivoluzione anche nel modo di approcciarsi a partner sconosciuti. Siti di incontri anonimi, di condivisone di desideri nascosti, sono diventati a portata di chiunque. Ed è come se attraverso questi sistemi, seppure inanimati, la sessualità sia diventata più umana.

Il sesso è sempre stato un tabù, più o meno esplicito. E se prima poteva essere ritenuto sconveniente perfino parlare in pubblico di desiderio o di incontri sessuali (almeno per donne, in presenza di altri uomini), oggi, attraverso i diversi siti di incontri, questo sembra – almeno in teoria – meno vero.

Da un lato c’è chi vede nella corretta sessualità uno degli strumenti per una sorta di rivoluzione di costumi e di autonomia. Riconoscere il sesso sicuro come un diritto e come una forma di espressione. Dall’altro, c’è ancora una cospicua parte di persone che immette nella sfera sessuale solo istinti fisici, dando parzialmente ragione ai presunti moralisti che vedono nel sesso una mera esibizione animalesca.

Sesso, modernità, umanità e, oggi Covid (in modo simile e diverso da come accadde per l’HIV), si trovano a coesistere nella stessa minestra. Un brodo di interazioni spezzate o non ancora integrate, ma con una potenza psicologica evidente.

Psicologia del sesso in maschera 

L’amore è la risposta, ma mentre aspettate la risposta il sesso può suggerire delle ottime domande (Woody Allen)

Generazioni di giovani uomini hanno perso la verginità nelle “case chiuse”, o nel rapporto con partner a pagamento che potessero “formare” il ragazzo alla vita adulta. Il sesso si costituiva come un rito di passaggio, sottoposto sia al giudizio degli altri che di una guida esperta e scevra da coinvolgimenti emotivi. Diverso, ovviamente, era il discorso per la sessualità femminile, per decenni relegata al matrimonio e alla esclusività del rapporto.

In generale, la mercificazione del sesso è un fenomeno tristemente ancora presente e troppo spesso connesso allo sfruttamento della povertà e della sofferenza di ragazz*, donne e uomini di diversa provenienza.

La mercificazione del sesso, così come l’oggettivazione non solo del corpo, ma dell’idea stessa di identità personale, sono il lato oscuro della sessualità, di ogni epoca. Oggi è un rischio da tenere presente, ancor più del solito.

Allo stesso modo, le differenze di genere hanno ancora un peso rilevante nella nostra idea di sessualità. Un altro rischio da tenere a mente più del solito.

Non è un rischio di per sé conoscere partner in siti di incontri. Non è un rischio di per sé interagire e approcciarsi all’altro dietro un computer o uno smartphone. Questi sono semplicemente nuovi sistemi di comunicazione, in cui, con più o meno consapevolezza, ciascuno di noi può scegliere cosa e quando condividere. La scelta. Ancora una volta il punto chiave. Si sceglie di conoscere qualcuno, anche se dietro uno schermo. Si sceglie quanto di noi far scoprire e quanto desideriamo conoscere dell’altra persona. Il sesso è un incontro che si concretizza a livello fisico. Una esperienza sessuale soddisfacente a livello psicologico si ha nell’incontro non di corpi, ma di menti. Può sembrare la scoperta dell’acqua calda. In realtà, tante variabili che possiamo dare per scontate possono essere dirimenti. È lo stesso principio del rumore degli zoccoli in un parco: è più probabile che a causarlo siano stati cavalli piuttosto che zebre.

E oggi il rumore più pressante che sentiamo è quello del rischio di contagio da Covid. Un rischio che spinge a raccomandare accortezza nella conoscenza di un nuovo partner. Accortezza di tutela della sanità fisica. Ecco che i siti di incontri diventano una opportunità. Così come lo sono in generale i social network. E quando si arriva al giusto desiderio di incontri di persona, la mascherina diventa uno strumento con cui fare i conti.

E nascono delle prassi nuove per interagire in sicurezza. Una sicurezza fisica. Perché la sicurezza emotiva e psicologica dell’incontro non viene direttamente minacciata da una mascherina o da una iniziale conoscenza a distanza. La “difesa” psicologica risiede nella consapevolezza e nel diritto di scelta.

Conclusioni

La maggiorparte degli uomini è eroticamente cieca, poiché commette l’imperdonabile malinteso di scambiare eros con sessualità (C.G. Jung)

Sì, le mascherine vanno indossate, sempre. Ogni volta che incontriamo in presenza una persona che non vive con noi. Quando la minaccia sessuale di cui eravamo più consapevoli era l’HIV, poteva capitare di chiedere al partner di fare insieme le analisi del sangue. Una prassi ovviamente invasiva per gli incontri occasionali. In generale, sul sesso sicuro siamo ancora indietro. L’uso dei profilattici, ad esempio, è ancora una barriera su cui tante coppie o tante persone in interazione occasionale si scontrano. Oggi ci viene chiesto di indossare la mascherina. Può sembrare contraddittorio dire “Indosso la mascherina mentre faccio sesso con il partner”. Ma non è ancora chiaro se il Covid si trasmetta con secrezioni genitali. Il Covid non è l’unica malattia fisica sessualmente trasmissibile. Ma ciò non va ad implicare il costante rischio psicologico del vivere la sessualità in modo disfunzionale. Il sesso è un incontro di desideri, di pulsioni e soprattutto di persone. Viverlo con una mascherina sul volto può essere fastidioso, ma non è un rischio. È un rischio vivere la sessualità con maschere a coprire la nostra anima.

P.S. CLICCA QUI per leggere Psicologia dei negazionisti

Info sull'autore

Teresa Di Matteo

Psicologa, Psicoterapeuta in formazione

Vedi tutti gli articoli