L’anno della tigre

Tyger! Tiger! Burning Bright
In the forests of the night:
What immortal hand or eye
Could frame thy fearful symmetry?
Tigre! Tigre! Divampante fulgore
Nelle foreste della notte,
Quale fu l’immortale mano o l’occhio
Che ebbe la forza di formare la tua agghiacciante simmetria?

Inizia così la famosa poesia “The tyger” del poeta inglese William Blake in onore del maestoso felino, così affascinante, così animalesco e così brutale, così terribile allo stesso tempo. Una perfetta simmetria di colori, una perfetta simmetria di bellezza e terrore. Che sia una perfetta armonia, una coniunctio tra queste due peculiarità a caratterizzare questo nuovo anno lunare?

Oroscopo cinese e la leggenda dei 12 animali.

Si lunare e non solare perché per i cinesi ogni anno segue le fasi lunari e ha una durata, più piccola rispetto ad un anno solare, composita da 354 o 355 giorni. Secondo la leggenda cinese, l’Imperatore di Giada, sovrano del Cielo e della Terra dopo aver conosciuto ed esser rimasto affascinato dagli animali presenti nel globo terrestre decise di riportali con sé, ma per capire quale sarebbe stato l’ordine per tornare volta per volta con lui nel Cielo stellato, indisse una gara tra i vari animali. La competizione consisteva nell’attraversare un fiume da sponda a sponda. L’ordine di arrivo avrebbe stabilito le rispettive partenze con l’Imperatore. La tigre con tanta difficoltà riuscì a classificarsi al terzo posto di questa speciale classifica e le fu attribuito il terzo anno del calendario lunisolare.

La simbologia orientale della tigre

Nella simbologia orientale la tigre esprime una dualità, che si rivela tra alti e bassi. Tendente al cielo la tigre può evocare passione e audacia, tendente al luciferino la tigre palesa impetuosità e distruzione. Da un lato la tigre può apparire vivace, coraggiosa e impulsiva dall’altro mostra segni di impazienza, sospettosità e avventatezza. Non essendo questa una sede di etica poco importa chi dei due aspetti, alti e bassi, possa essere considerato giusto o sbagliato, ma ciò che importa è la coniunctio, l’unione delle caratteristiche presenti nel selvaggio animale, poco incline alle mezza misure.

La tigre nella Mitologia greca

Come emerso nella simbologia orientale così nella mitologia greca la tigre è associata al Dio degli opposti, a Dioniso, il Dio sintesi di estasi e terrore. L’intrepido felino incarna perfettamente il dualismo del Dio : creatura così bella e così pericolosa nello stesso momento. Il mito racconta come per sedurre una ninfa asiatica di nome Alfesibea, Dioniso, follemente innamorato, si tramutò in una tigre. Arrivata presso la riva del fiume la ninfa non potè attraversarlo e subito in soccorso arrivò il Dio trasformato che aiutò la fanciulla a giungere presso l’altra riva. Dopodiché la fece sua. Dal loro amore nacque Medi e il fiume prese il nome di Tigri, per testimoniare il ricordo dell’unione tra la metamorfosi del Dio e la ninfa. Inoltre la tigre è associata al Dio della sfrenatezza perché il proprio carro era trainato da quattro maestose tigri.

Come Dioniso, e come riporta la spiegazione del mito la tigre incarna dentro di sé l’essere soccorrevoli ma al tempo stesso insidiosi.

Va bene, ma coagulando?

Dopo aver elencato e mostrato al lettore un accenno di amplificazione immaginale tra i meandri delle leggende orientali e greche, la domanda “terrena e concreta” sorge spontanea : sì ma quindi l’anno 2022 come sarà? Cosa dobbiamo aspettarci? Dopo l’anno pandemico 2020, un anno di esplosione e trasformazione, e il successivo 2021, atto a ribadire con forza e pazienza la convivenza con il trasparente nemico, ci si aspetta un 2022 mutevole e dualis accompagnato da coraggio e ribellione senza accantonare l’irascibilità e la sconsiderazione. Come la tigre procede fiera ed orgogliosa verso il successo, alla stessa stregua può cadere vittima della sua impulsività e impazienza. Insomma, probabile possa essere un anno dedito alla trasformazione, al cambiamento, al ritorno ad una nuova vita (non la precedente, che tanti agognano), ad una nuova bellezza, ma con la presenza congiunta di frettolosità, e precipitosità, senza dimenticare lo sgomento psicologico dietro l’angolo, perché alla Tigre appartengono Azione e Distruzione. Hillman direbbe che si sta “letteralizando”, inaridendo l’immagine descritta precedentemente, e avrebbe ragione. Chiedo venia e concludo articolo.

Conclusioni

Come una striatura circolare del pelo tigrato, o per gli amanti del genere, come se fosse una Gestalt, sfrutto un estratto di una poesia di un libro sull’oroscopo cinese di Theodora e Laura Lau, che espone con profonde parole la personificazione dell’affascinante animale:

Io sono l’adorabile Paradosso.
Il mondo è il mio palcoscenico.
Apro nuovi percorsi sfavillanti,
Cerco l’irraggiungibile e tento l’intentato.
Ballo seguendo la musica della vita,
con lieto abbandono.
Seguimi nelle cavalcate verticose.
Guarda la miriade di colori, le luci scintillanti.
Tutti mi definiscono l’artista impareggiabile.
Io sono la Tigre!

Taggato in:

Info sull'autore

Valentino Collacciani

Psicologo e Psicoanalista in formazione. Non vincerò il premio Goethe ma chi lo sa, vediamo cosa dice il daimon...

Vedi tutti gli articoli