I nuovi ragazzi padre: quando Penelope parte e Ulisse tesse

Ma cosa sarebbe successo se Ulisse fosse rimasto a casa e Penelope fosse partita?

Ecco il nuovo trend del momento, il nuovo fenomeno che vede sempre più uomini spingere passeggini, e non solo la domenica, Sono gli eserciti di “mammi”, di “ragazzi padre”, di uomini maturi che riscoprono il piacere, e il dispiacere, di prendersi cura della prole.

Sei un uomo e sei finalmente mamma? La tua compagna non c’è per lavoro? Sei separato e due settimane al mese ti occupi dei figli? Allora qui potrai trovare ristoro e leggere come la cultura contemporanea sta rivoluzionando la mitologia, quella di Penelope e Ulisse e comprenderai come proprio loro due, il buon Ulisse e la bella Penelope, stiano rivoluzionando i viaggi per mare e le tele dentro casa.

Breve Odissea delle nuove Odiessee

Omero ce la racconta subito dopo l’Iliade, subito dopo la guerra di Troia, Ulisse, che si era distinto proprio in quella guerra, parte per la sua Odissea (Per inciso ricordiamoci che Ulisse si chiama proprio così, Odisseo e, sempre per inciso, la guerra di Troia è la prima tappa della sua Odissea).

Parte guidando la sua ciurma e incontra un numero considerevole di personaggi piuttosto importanti. Qui riteniamo di elencarne solo alcuni, i più noti. Dunque partirei dai Lotofagi ossia il popolo che si nutriva di soli fiori di loto che facevano perdere la memoria. Poi incontra i Ciclopi, quindi Circe la maga, quindi le sirene, Scilla e Cariddi e, infine la bella Calipso. E in ogni incontro affronta queste persone guidando la ciurma con rigore marziale e fronteggiando mostri e maghi con astuzia, forza e coraggio.

Breve Attesa dei nuovi Penelopi

E Penelope? Cosa fa nei vent’anni d’attesa? Semplicemente resta ad Itaca, tesse, tesse e ancora tesse la tela. Ma la disfa tutte le volte per poter continuare a tessere, e questo per evitare che si debba concedere in moglie a un qualche procio. Intanto si occupa del figlio e dell’Isola. Attende paziente il ritorno del suo amato sposo. In questa attesa cerca di tenere il regno in ordine tenendo a bada, sapiente, i Proci scalpitanti.

Ma quale miglior metafora della vecchia e cara famiglia italiana! Ma quale bella metafora delle stranezze che incontra chi si butta nel mondo del lavoro! Un mondo che è un’Odissea. Ma che metafora calzante quella della paziente gestione del focolare, dei figli e delle spinte interne!

I ragazzi padre e le madri assenti

Ma se è Penelope a partire?

Oggi, infatti, sempre più spesso, capita che siano proprio le madri a fuggire. Un tempo erano gli uomini a partire in guerra, per la transumanza o oltralpe o oltreoceano per mandare i soldi a casa. Il padre era via e “altrove” era il suo regno. Oggi questa è divenuta anche una prerogativa femminile. Anzi a volte è un’esclusiva delle donne, come nel caso delle badanti dell’est Europa che lasciano i mariti a casa e vengono a guadagnare nell’Ovest, nel West, direi nel Far West, come novelle Ulisse.

Sembra che oggi Ulisse resti a casa e Penelope parta. La liceità dell’assenza delle madri è la vera novità. Una madre assente è sempre una madre presente, mentre un tempo era solo una peccatrice. E che ne dite della nascita dei casalinghi e dei mammi? Anche questo è diventato lecito senza andare più a scomodare la potenza fallica che viene meno.

Come si diventa ragazzi padre

Oggi l’esercito di ragazzi padre è costituito da veri e propri padri che per vari motivi crescono i figli sin da subito da soli. Poi ci sono i separati, quelli che seguono i figli a tempo parziale. E, infine, e questa è la vera novità, ci sono uomini che, dopo aver investito sulla carriera e lasciato le loro Penelopi l’incombenza di gravidanza e crescita dei figli, restituiscono la disponibilità di tempo. Capita infatti, sempre più spesso, che una donna cerchi di recuperare la sua vita professionale e le sue soddisfazioni individuali in età più avanzata. Così mentre l’uomo investe nel decennio dei Trenta, la donna lo fa in quello dei Quaranta. Ma, a quel punto, a casa rimane il “Ragazzo Padre” che, per l’appunto, proprio ragazzo non è.

Le dee dentro l’uomo e gli dei dentro la donna

E che succede se a incontrare i lotofagi, i Ciclopi, Circe, Scilla, Cariddi, Calipso… che succede se a bussare alla loro porta c’è Penelope invece di Ulisse? E che succede se con I proci resta lui che tesse, tesse, tesse? Questa è la vera novità! Nell’anima delle donne dovranno attivarsi divinità maschili e viceversa negli uomini. Ma questa, stiamo attenti, è un’attivazione di ciò che già è contenuto dentro di noi. Quindi sarà una felice scoperta e una felice esperienza. E la felice esperienza sarà anche di coloro che hanno il piacere di incontrarli. Il mondo del lavoro conoscerà Penelope e la sua grazia determinata, il focolare domestico conoscerà un pò di guida marziale.

Eccola allora Penelope che mangia il loto perché è cortese, e poi parla con il Ciclope convincendolo a tosare le pecore e a tenere in ordine l’antro. Penelope che contratta con Circe, con sapienza femminile e poi pianifica con Calipso ma solo dopo aver placato le ire di Scilla e Cariddi. Le donne nel mondo del lavoro portano risorse nuove e stili di relazione nuovi che cambieranno questo mondo.

E Ulisse dentro Casa? Ce lo vedo lì a governare la nave mentre motiva la ciurma a tirare le gomene, a cazzare le vele, ad abbordare altre navi, a sostare e “siestare” nella bonaccia.

Ecco che il rigore marziale, l’astuzia, il coraggio e la forza entrano in casa mentre lì, nel mondo la fuori, al lavoro Penelope porta la sapienza femminile del prendersi cura, del comunicare tra le righe dell’accogliere al posto del dirigere. Ecco che ai dirigenti, direttori e compagnia cantando, si sostituiranno funzioni di accoglienza, di cura, di motivazione.

Il nuovo fenomeno della maschilizzazione delle madri

Siamo quindi non spettatori, ma autori di questo processo. Siamo la generazione dei Matrimoni per locazione, quelli a tempo determinato e rinnovabili 4 + 4, siamo quelli delle famiglie allargate, siamo quelli per cui la coppia è lo strumento che tutela la realizzazione di ognuno dei due membri. Il “Noi” passa dall’essere l’obiettivo allo strumento per la realizzazione delle individualità. È un bene? Stiamo nella direzione di ciò che giova alla nostra specie, alla società? Troppo difficile per me rispondere, troppo. A me basta dire che questo è il corso delle cose, questa è la società in cui vivo e a cui partecipo.

Violenza di genere e ragazzi padre

È poi interessante vedere come in questo cambiamento, paradossalmente, sembrano aumentare in percentuale i casi di violenza di genere. Allora il primo cambiamento che ci regala questa restare a casa di Ulisse, lo troviamo non tanto nel fatto che ci sia più violenza di genere ma, questa è almeno la mia opinione, in una maggiore facilità nel denunciare quando accade.

Conclusioni

È un’esperienza importante quella che siamo chiamati a vivere, quella in cui esploriamo i territori della nostra controparte di genere. E che bello ritrovarsi a leggere i libri della mamma se sei un papà, o del papà se sei una mamma. Che bello trovarsi a leggere libri sulle dee se sei un uomo, o degli dei se sei una donna. Un mondo si sta aprendo e c’è da chiedersi perché fino ad ora era rimasto chiuso. I nuovi ragazzi padre sono il manifesto di un mondo intorno a noi che cambia e di una profonda metamorfosi dentro di noi.

P.S. CLICCA QUI per leggere Rinunciare alla solitudine: essere un padre

Info sull'autore

Luca Urbano Blasetti

Psicologo e Psicoterapeuta; Dottore di Ricerca in Psicologia Dinamica sul tema Creatività e sue componenti dinamiche; Responsabile del Centro Emmanuel per Tossicodipendenti di Rieti presso cui cura diversi progetti regionali; autore di diverse pubblicazioni psicologiche; lavora nel suo studio.

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