Nota Bene

Invito il lettore qualora non avesse ancora visto la serie tv di Netflix, “Strappare lungo i bordi” di Zerocalcare, a chiudere celermente l’articolo per evitare spoiler e aggirare di conseguenza acufeni nelle orecchie causa ingiurie.

Introduzione

Avete presente Zero, durante la prima puntata, seduto su di un divano rosso mentre con faccia attonita pigia ripetutamente sul violaceo telecomando, alla ricerca di un film o una serie interessante su Netflix?

Bene, credo conveniate con me che in fondo siamo tutti un po’ Zero, specialmente, la domenica.

Tuttavia contrariamente all’esito della sua ricerca, personalmente  qualcosa di interessante son riuscito a trovarlo, con poca difficoltà aggiungerei, vista la prima posizione attuale della serie animata, nel servizio di film streaming più conosciuto al mondo. Insomma “Strappare lungo i bordi” sta raccogliendo proseliti in tutta la penisola e ne sono stato attratto come un magnete. Gli argomenti psicologici spuntano fuori come funghi in ogni singolo episodio, sono molteplici. Si potrebbe spaziare dalla metafora del filo d’erba cosi pregno di significato al parallelismo tra viaggio interiore e viaggio diurno del protagonista, ma in questo articolo vorrei disquisire circa il ruolo dell’amico Armadillo, tra ipotesi psicologiche ed episodi della serie.

Coscienza Morale

Quando si parla di coscienza morale, automatica è l’immagine del classico “Collodiano”, ovvero il grillo parlante, eretto sulla spalla di Pinocchio, intento a proferire lezioni di vita e ammonimenti nelle orecchie immature del pupazzo di legno. Tra noi psicologi, invece l’immagine principale inerente la coscienza morale atta a regolarizzare il comportamento di ognuno non può essere altro che l’istanza psichica freudiana del Super Io. Il fondatore della psicoanalisi sottolineava come nei bambini questo ruolo fosse ricoperto dalle figure genitoriali, specialmente dal padre.

Animale

Interessante è curiosare circa la figura di questo particolare animale : l’armadillo.

L’armadillo è un mammifero di forma tozza, spesso appiattita, con testa allungata e robuste unghie scavatrici, ma la sua maggior peculiarità è il possedere una solida corazza che protegge la superficie del capo, il tronco e gli arti. É abilissimo nella corsa e nello scavare, secondo l’enciclopedia Treccani.

“Non soltanto ognuno di noi è un microcosmo che incorpora gli animali, un’arca di Noè, ma gli animali hanno anche una loro funzione dentro di noi” Presenze Animali, J. Hillman

Analizzandolo psicologicamente, viene alla luce un animale, immagine riflessa di noi stessi, con una corazza così tanto spessa all’esterno da essere poco incline alla ricezione interna; di un animale capace di creare gallerie e scendere nelle profondità della terra, in attesa del momento propizio per nutrirsi di immaginari (animali in questo caso) caduti involontariamente nei meandri da loro scavati.

Daimon

Il daimon non è una coscienza morale, ma rappresenta il genio, la vocazione, il destino dentro di noi, che non segue delle regole definite, ma è libero di esprimersi percorrendo l’immagine scelta prima ancora di scendere sulla terra.

“Prima della nascita, l’anima di ciascuno di noi sceglie un’immagine o un disegno che poi vivremo sulla terra, e riceve un compagno che ci guidi quassù, un daimon, che è unico e tipico nostro” Mito di Er, Platone – Il codice dell’anima, J.Hillman

Hillman nel suo libro ribadisce come il daimon non segua dei dogmi positivi secondo la società attuale, tantomeno miri obbligatoriamente verso l’alto, rincorrendo forzatamente un successo ma suggerisce come possa anche seguire un dettame negativo, o attraversare luoghi reietti e così tanto ripudiati dalle persone “per bene”. Insomma il daimon fa ciò che vuole portando l’anima a realizzarsi secondo la via scelta agli antipodi, giusta o sbagliata che sia.

Excursus Armadillo “Strappare lungo i bordi”

Ho raccolto tutti gli episodi dell’armadillo e le sue performance in ogni puntata. Scopriamo ed analizziamo il suo comportamento

Episodio 1

– L’armadillo rimprovera Zero di non esaltarsi dietro ai social per ciò che non è se poi dal vivo potrebbe mostrare un’immagine diversa di sé stesso. “ma cosa appari brillante se poi dal vivo sudi come un kebab” .

– L’armadillo suggerisce a Zero di non essere troppo precipitoso nell’invitare ad uscire Alice perché potrebbe ricevere una delusione oppure ipotizzando una sua risposta affermativa pone Zero nella considerazione di pensare a qualcosa di serio. “tanto se una cosa deve succede, succede”.

– L’armadillo accusa il capitalismo di farci vivere una vita troppo veloce e di consegnarci anche il farmaco, la cocaina, come strumento per poter rincorrere gli immaginari della società.

– L’armadillo interviene ricordando a Zero di non essere troppo diretto anche nel giudicare film spazzatura alla tv perché potrebbe ricadere su di lui qualora la serie tv, che egli stesso ha creato, non venisse apprezzata adeguatamente. Una sorta di “Non sputare nel cielo che in testa può ricaderti”.

– L’armadillo riprende Zero sottolineando che la scelta di non vedere nessun film che potesse interessargli è dovuto al fatto che il protagonista dovrebbe prima chiarirsi dentro di sè. “non si può trovare fuori quello che in effetti manca dentro”.

Puntata 2

– L’armadillo fa notare a Zero come il non applicarsi nello studio possa poi ferire i sentimenti della sua maestra. Le sue scelte, in questo caso il non voler studiare quando si è piccoli potrebbe ferire i sentimenti della sua guida pedagogica, la maestra.

– L’armadillo suggerisce di non essere troppo precipitoso nelle scelte che si fanno perché si potrebbe incorrere in situazioni ancor peggiori.

– G2 con l’armadillo. L’animale suggerisce come il guadagnare tempo possa portare a sbrogliare una determinata situazione. Il “ti devi allenare alla trincea”, permette di maturare e farsi le ossa per affrontare un evento o semplicemente farsi scivolare addosso le cose.

Puntata 3

– L’armadillo indica come l’utilizzo delle parole adatte può servire per non incorrere in situazioni scomode e molto dibattute all’interno della società odierna, come il sessismo.

– L’armadillo suggerisce come si potrebbe anche non lamentarsi perché c’è sempre qualcosa di peggio.

Puntata 4

– L’armadillo rivela come giocare con le zone d’ombra, ovvero con la pigrizia delle persone di informarsi adeguatamente su ciò che viene riportato o detto, può portare il protagonista ad ingannare e quindi coltivare anche la propria versatilità. “Il mondo è vulnerabile, ai cazzari”.

– L’armadillo cerca di far capire a Zero come spostare il focus di un discorso o di un comportamento verso una diversa situazione non è sempre salutare, ma a volte sentire, prendere consapevolezza, può essere si doloroso, ma importante.

Puntata 5

– L’armadillo nello sketch forse più divertente della serie, suggerisce come effettivamente quello che vuole fare la parte conscia, ovvero Zero, a lui non interessa minimamente, e resterà a letto.

Una volta rientrato a casa, l’armadillo chiede a Zero se avesse avuto un rapporto sessuale, che avrebbe consacrato il rapporto con Alice, ma il ragazzo ammette di non aver fatto nulla. L’animale, allora, lo riprende facendogli notare come fosse similare ad un maestro di karatè nell’evitare i colpi, in questo caso positivi, consoni, degli atteggiamenti e dei comportamenti di Alice, la ragazza che piace a Zero.

Puntata 6

– L’armadillo parte con una digressione di come sia inutile vivere un funerale, dalle omelie dei preti al prosciugamento delle energie, ma alla fine indica come sia importante tirar fuori tutto, lacrime comprese. Altra scena epica è il paragone tra catarsi e catarro, etimologicamente non proprio simili, ma dove viene ribadito il concetto che la purificazione, il tirar fuori è importante per non far rimanere conflitti inconsci e non detti.

– L’armadillo fa notare come lui avesse sempre saputo che Alice in fondo aveva un debole per Zero, mentre quest’ultimo faceva difficoltà ad intuirlo.

– L’ultima apparizione dell’armadillo è durante il funerale. “Io vado a fare un giro, tregua, ma solo per oggi, cojone” provando a rispettare lo stato di dolore del protagonista, ma rafforzando attraverso la parolaccia il senso e l’importanza della sua figura.

Domande al lettore

Dopo aver illustrato al lettore accenni di concetti psicologici e  apparizioni dell’animale nella serie tv la domanda sorge spontanea :

“L’amico Armadillo” cosa rappresenta? Coscienza morale, presenza animale o daimon? La scelta è ardua, non si può negare.

Rivolgendomi a voi, lettori : nella serie tv animata avete trovato un piccolo animale parlante che ammoniva ripetutamente il protagonista perché stava commettendo degli errori che lo avrebbero portato a disobbedire a delle regole? come nel caso delle regole così tanto decantate da Geppetto nei confronti di Pinocchio? O avete trovato un grosso animale impulsivo, senza peli sulla lingua, concentrato a suggerire dei nuovi punti di vista, delle aperture mentali differenti, al protagonista? Avete trovato un animale intento a redarguire come fosse un poliziotto il lagnoso Zero o un animale pronto ad intervenire nei momenti critici del protagonista per suggerire nuove modalità di pensiero e di azione?

E il famoso amico armadillo segue i canoni della società attuale guidando Zero verso comportamenti ritenuti giusti per uniformarsi alle regole prestabilite, ruolo svolto dal grillo parlante, o guida il protagonista, con un linguaggio di strada verso quello che ritiene egli stesso possibile e accettabile per la propria anima?

Conclusione

In questa sede, in questa sede psicologica, non si può far altro che ribaltare la prospettiva indicata dall’autore stesso : “Armadillo è la mia coscienza morale” Zerocalcare

Come può l’animale arancione corazzato suggerire pensieri, modi di comportarsi a Zero che non siano utilizzati per omologarsi alla società attuale? Invece di decantare l’inutilità dei funerali avrebbe potuto suggerire al protagonista di smettere di lamentarsi e avere un po di rispetto per la sua amica Alice, morta, qualora si fosse posto come araldo della Coscienza morale. Oppure, ve lo immaginate il grillo parlante rivolgersi a Pinocchio e chiedergli se avesse “scopato” con la fata turchina? L’armadillo, inteso come coscienza morale, come può suggerire a Zero di inventarsi mestieri a livello curriculare provando a giocare sull’ignoranza degli addetti al controllo, provando ad ingannare tutti?

In questa sede, in questa sede psicologica, si analizza e si conclude sottolineando come “l’amico armadillo” rappresenti una sintesi tra animale psicologico e daimon.

Il daimon non segue regole prestabilite, proprio come l’armadillo che attraverso il suo linguaggio poco aulico, ma tanto popolare, poco volatile ma tanto ctonio, guida il protagonista al destino che gli spetta. Avrebbe potuto suggerire al protagonista quello che nell’ultima puntata decantava di sapere, di conoscere già, ovvero l’interesse che Alice mostrava nei confronti di Zero e invece no, è stato al suo posto.

“tanto se una cosa deve succede, succede” episodio 1

L’armadillo al fianco del protagonista è un animale psicologico perché come l’animale concreto scava nelle profondità terrene, l’armadillo arancione nella psiche scava nelle profondità psicologiche, fornendo nuove gallerie, nuovi immaginari, al protagonista che altrimenti avrebbe perseguito il suo unico, unilaterale e cosciente pensiero.

É dai tempi degli antichi greci che l’uomo si domanda se è meglio conoscere l’ignoto con il rischio che sia un accollo o rimanere nell’ignoranza dove però nessuno ti caga il cazzo(Zero)

Ed ora, chi glielo dice a Zerocalcare?

Ora annomo a pija er gelato?

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Info sull'autore

Valentino Collacciani

Psicologo e Psicoanalista in formazione. Non vincerò il premio Goethe ma chi lo sa, vediamo cosa dice il daimon...

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