Ennio Morricone è morto

(L’immagine in copertina è un opera di Mattia Pompei. CLICCA QUI per seguirlo su instagram)

Ennio Morricone è morto, ma la sua musica è ancora viva nelle nostre emozioni.

Potremmo dire che la musica del maestro romano è profondamente archetipica, infatti ognuno di noi possiede un ricordo legato alle sue composizioni.

Da ragazzo, con un gruppo di amici, giocavo spesso a Bang!, un gioco di carte ambientato nel Far West. Mentre giocavamo ci accompagnava la strepitosa colonna sonora del film di Sergio Leone “Il buono, il brutto, il cattivo“, soprattutto dall’incredibile “L’estasi dell’oro“.

La musica creava l’atmosfera giusta, sintonizzava le nostre emozioni che, seppur semplici, ci univano. Immaginavamo insieme.

Credo che il valore inestimabile della musica stia proprio nel riuscire a “trovarsi insieme”, insieme all’interno dell’immaginazione. 

A distanza di anni, mentre scrivo questo articolo, mi faccio nuovamente accompagnare da una sua composizione. Quindi vi invito ad ascoltarla, anzi vi esorto con decisione a farlo, così da poter immaginare insieme attraverso un’immaginazione attiva

Per farlo, ho scelto la colonna sonora del film La leggenda del pianista sull’oceano. Una musica d’amore perché la morte è l’atto più intenso di una vita fatta d’amore. 

Clicca qui per ascoltarla mentre leggi l’articolo.

Immaginiamo insieme  

Ecco le prime note del piano.

Ennio percorrere una strada, a piedi, da solo. 

Immagino che in lontananza possa scorgere una persona, la moglie. Un’immagine di eterno amore, un amore al quale dedica la sua musica, la sua poesia, la sua vita e anche la sua morte. 

Lo immagino seduto a suonare il piano cercando la colonna sonora adatta per il suo ultimo viaggio, il suo ultimo film. 

La guarda in silenzio. Le parole, in fondo, non servono per comunicare. 

Immagino infine queste note dedicate a lei, a tutti i suoi cari, alla vita, a noi ascoltatori e alla morte stessa. Sicuramente la morte gli avrà chiesto di suonare qualcosa per lei e lui l’avrà accontentata. 

Non è la fine

Con la morte di Morricone è venuto a mancare il corpo di un grande artista, ma eterne saranno le emozioni che le sue meravigliose melodie ci hanno donato. 

Le sue composizioni musicali sono entrate prepotentemente nell’immaginario collettivo diventando quasi essi stessi archetipi collettivi. 

Le note di Morricone scavano la coscienza rompendo le barriere della razionalità, sfiorando l’inconscio più profondo. 

Addio Ennio. Le tue note mi accompagneranno per sempre.

“La musica è un sogno”. Ennio Morricone

Taggato in:

Info sull'autore

Michele Mezzanotte

Psicoterapeuta, Direttore Scientifico de L'Anima Fa Arte. Conferenziere e autore di diverse pubblicazioni.

Vedi tutti gli articoli