Rain on me: La pioggia su di noi

Piove su di me, preferirei essere asciutta, ma almeno sono viva!

Un brivido ha percorso la mia schiena ascoltando queste parole, ciò che però mi ha ancor di più colpito è stato il video dove si danza sotto la pioggia, non contro di essa, ma quasi in comunione con essa; scopriamo insieme cosa ci può comunicare questa canzone.

Lettura ed Analisi del testo: prima strofa

Non ho chiesto alcun trattamento speciale
Ti ho solo chiesto di mostrarmi un bel momento
Non ho mai chiesto la pioggia
Almeno mi sono presentata, non mi hai mostrato proprio niente
Sta scendendo su di me
Acqua come tristezza
Sta scendendo su di me§
Sono pronta, pioggia su di me.
Preferirei essere asciutta, ma almeno sono viva
Pioggia su di me, pioggia, pioggia
Pioggia su di me, pioggia, pioggia
Preferirei essere asciutta, ma almeno sono viva
Pioggia su di me, pioggia, pioggia
Pioggia su di me
Pioggia su di me
Mmm, oh sì, tesoro
Pioggia su di me

Il video si apre con Lady Gaga a terra, pugnalata sulla coscia sinistra, sembra confusa ed inerme davanti alla pioggia incessante (d’acqua e pugnali) che la travolge. Nella strofa afferma di non aver richiesto nulla di particolare, vuole solamente che le sia data la possibilità di poter vivere un momento felice, ma il video mostra sin da subito che questa possibilità le viene negata (il pugnale nella gamba). Nonostante l’evidente ferita cerca di rialzarsi trascinando la gamba, dimostrando che malgrado la pioggia cada incessante su di lei, questa non può e non deve essere motivo di un sentimento di sconfitta, di negatività; Lady Gaga non si chiede ” Perché tutte a me”. L’acqua è definita come tristezza, sono lacrime che scendono dal cielo, che investono la protagonista, sono il rivestimento della sua delusione e l’espressione del suo dolore, ma nonostante ciò capisce che quella pioggia è anche un mezzo che le consente di mettersi in moto, lo sfrutta a suo favore trasformando quella tristezza in una danza di rivolta. Danza nonostante abbia un pugnale conficcato nella coscia, questo simboleggia che la ferita non è un ostacolo alla sua vita, infatti come cita nel ritornello preferirebbe esser asciutta piuttosto che bagnata, ma almeno è viva ed ha la percezione che si possa danzare nonostante il dolore e che quella pioggia che le scorre su tutto il corpo non la tange più. A questo punto sembra invocare la pioggia, con un atteggiamento di sfida, quasi come se volesse provocarla e dialogare con lei, anche se poi nelle strofe successive l’acqua assume un valore differente.

Quando ci sentiamo come Lady Gaga, tristi sotto la pioggia?

Quando le nostre aspettative sono deluse.

Quando il comportamento di un nostro caro ci gela il sangue.

Quando le dinamiche della vita pongono degli ostacoli ai nostri obiettivi.

Quando compiamo un’azione che consideriamo profondamente sbagliata.

Seconda strofa

Vivendo in un mondo in cui nessuno è innocente
Oh, ma almeno ci proviamo, mmm
Devo vivere la mia verità, non tenerla imbottigliata
Così non perdo la testa, tesoro, sì
Riesco a sentirla sulla mia pelle (sta scendendo su di me)
Lacrime sul mio viso (acqua come tristezza)§
Lasciala lavare via i miei peccati (sta scendendo su di me)
Lasciala lavare via, sì
Preferirei essere asciutta, ma almeno sono viva
Pioggia su di me, pioggia, pioggia
Pioggia su di me, pioggia, pioggia
Preferirei essere asciutta, ma almeno sono viva
Pioggia su di me, pioggia, pioggia
Pioggia (pioggia) su (su) di me
Pioggia su di me
Pioggia su di me
Oh sì, sì
Pioggia su di me, oh sì
Pioggia su di me
Pioggia su di me, ooh

Qui entra in scena Ariana Grande, che con il primo verso della sua strofa subito ci introduce ad una realtà oggettiva dell’esistenza, nessuno a questo mondo è innocente, ognuno di noi non può essere esente dal commettere peccati nonostante si cerchi di dare il meglio. La dimensione del peccato sembra precedere (nel testo) quella della libera espressione, del sentirsi in risonanza con i propri bisogni interiori. Ariana Grande afferma di voler vivere la sua verità, che questa non può esser tenuta imbottigliata altrimenti la pena da pagare è perdere la testa. La considerazione che fa Ariana Grande è un assist per il contesto psicologico poiché spesso i pensieri nevrotici originano da un imbottigliamento dei propri bisogni e quindi la rinuncia ad aspetti e parti di sé, inespresse positivamente, conducono ad uno stato di malessere. La tristezza scende giù dal viso come acqua e questa potrebbe far riferimento ai peccati da lei commessi perché non vuol sentirsi imbottigliata, infatti qualche riga più giù la cantante afferma che la pioggia può lavar via i peccati e portar via con sé le lacrime dal suo viso. La pioggia quindi assume adesso un aspetto numinoso, se prima ad inizio video era considerata come l’espressione dei sentimenti di tristezza delle cantanti, adesso è rivalutata per le sue qualità purificatrici, ma che nutrono allo stesso tempo poiché lavar via i peccati ristora l’animo di chi ne soffre. Nel video, durante il secondo ritornello, si vedono le due cantanti insieme, il dolore e la pioggia hanno fatto sì che si congiungessero in una danza quasi ipnotica, dionisiaca per certi versi; sembrano essere libere, felici nonostante questa pioggia mista a tristezza e purificazione si abbatta incessantemente su di loro.

Mani rivolte al cielo
Sarò la tua galassia
Sto per volare
Pioggia su di me, tsunami
Mani rivolte al cielo
Sarò la tua galassia
Sto per volare
Pioggia su di me (pioggia su di me)
Preferirei essere asciutta, ma almeno sono viva (pioggia su di me)
Pioggia su di me, pioggia, pioggia
Pioggia su di me, pioggia, pioggia (pioggia su di me)
Preferirei essere asciutta, ma almeno sono viva (almeno sono viva)
Pioggia su di me, pioggia, pioggia (pioggia su di me, tesoro)
Pioggia su di me (pioggia su di me)
Sento cadere il tuono
Non pioverai su di me
Eh, eh, sì (pioggia su di me, woo)
Sento cadere il tuono
Non pioverai su di me (Me)
Eh, eh, sì
Pioggia su di me.

Parte finale

Quest’ultima fase è caratterizzata dalla presenza di Lady Gaga immersa in un liquido che considererei amniotico, è di colore rosso e sul suo viso compaiono delle lacrime cristallizzate, che ricordano dei diamanti, probabilmente queste hanno assunto un valore importante al fine della trasformazione del dolore in funzione di crescita. Questa fase potrebbe (ipoteticamente) rappresentare la rubedo, ovvero lo stato finale della trasformazione alchemica, in cui l’individuo (secondo l’aspetto psicologico) raggiunge lo stato ultimo del sé. In questa scena sembra rappresentata come una dea, che non risente più degli effetti della pioggia, ovvero la tristezza sembra non tangerla più. Ad inizio video la si vede cantare dietro ad un vetro come quello degli oblò, con la pioggia che le cade addosso, probabilmente questo potrebbe essere il precursore della fase finale in cui la vediamo immersa nel liquido rosso, una fase necessaria, quella della sofferenza, che serve per produrre un cambiamento nella vita della cantante. Nelle ultime frasi Lady Gaga afferma che non pioverà più su di lei nonostante il rimbombo dei tuoni nel cielo e sembra manifestare una sorta di sicurezza incrollabile che la rende immune alla pioggia, le sue paturnie non la toccano più, li sente in lontananza, ma rimangono lì senza che la colpiscano, probabilmente è tempo che la pioggia si arresti e sorga il sole.

Quando dobbiamo considerare la pioggia come un mezzo per purificare le nostre azioni?

Quando abbiamo bisogno di riparare ai nostri errori.

Quando l’autocommiserazione è una costante ed abbiamo necessità di cambiare.

Quando abbiamo bisogno di ricominciare e lasciarci il mondo alle spalle.

Conclusioni

Lady Gaga con Rain on Me offre una profonda riflessione su quelli che sono gli aspetti negativi della nostra vita, che assumono forma attraverso la metafora della pioggia che incessantemente bagna il nostro capo. Ciò che però la pioggia è in grado di fare è anche di purificare e risanare l’aria rarefatta dell’ambiente, quindi quando ci piove addosso non dobbiamo necessariamente considerarla secondo l’aspetto negativo. La danza della pioggia attuata dalle cantanti è anch’essa una danza che sfuma, poiché inizialmente parte come una danza di affermazione, di rivolta contro quelli che sono i patimenti della vita per poi divenire una danza che integra, che accetta questi contenuti e ci convive entrando in sincronia prima che termini la pioggia.

Si può imparare qualcosa da un temporale. Quando un acquazzone ci sorprende, cerchiamo di non bagnarci affrettando il passo, ma anche tentando di ripararci sotto i cornicioni ci inzuppiamo ugualmente. Se invece, sin dal principio, accettiamo di bagnarci eviteremo ogni incertezza e non per questo ci bagneremo di più. Tale consapevolezza si applica a tutte le cose (Yamamoto Tsunemoto in Hagakure)

Info sull'autore

Gerardo Iannaci

Laurea magistrale Psicologia Clinica e della Salute. "Creare è vivere due volte". Albert Camus

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