Shallow [Superficiale]




Il nostro ideale è l’amore perché siamo troppo divisi.

[C. G. Jung, Opere V, p.190]

Lady Gaga e Bradley Cooper, nel pluripremiato film A star is born, hanno cantato insieme Shallow, emozionando pubblico e platea con tanto di romance trasposta nella vita reale. Un amore che ha unito due persone complementari che probabilmente erano troppo divise e si sono trovate al momento giusto.

Ho deciso di fare una lettura immaginale di Shallow perché è una canzone potente che rimanda alle profondità dell’anima, ed è accompagnata da due voci: maschile e femminile, due delle dimensioni principali della Psiche. Shallow è un dialogo di due amanti che sono pronti a cadere insieme [falling in love].

Ecco di seguito l’analisi di Shallow. CLICCA QUI, come da tradizione, per riascoltarla insieme a me durante la lettura di questo articolo.

[amazon_link asins=’B07GW7FQ19,B07JJ12BSH,B07JQ7DKB4′ template=’ProductCarousel’ store=’lanimafaarte-21′ marketplace=’IT’ link_id=’26f96909-18a4-4f5d-804b-6e6638d9a4a5′]

La ricerca della felicità

Dimmi qualcosa ragazza
sei felice in questo mondo moderno?
oppure te ne serve ancora?
c’è qualcos’altro che stai cercando?

sto cadendo
in tutti i bei momenti in cui mi trovo per la strada e pronto al cambiamento
e nei momenti brutti io mi trovo

Sei felice in questo mondo moderno? L’educazione contemporanea, purtroppo, al di là delle belle parole, ci insegna a cercare la felicità nelle cose superficiali. Così viviamo parte della vita in cerca di soddisfazioni esterne, case, macchine, vuote scopate, abiti griffati, etc… Tuttavia abbiamo scoperto che tutte queste mondanità non portano alla felicità. La felicità è il raggiungimento di appagamenti, ma questi appagamenti superficiali non portano a quello stato di felicità sperata.

Che cos’è allora la felicità? Come si raggiunge?

Non esiste una ricetta predefinita, ma è un percorso personale ed unico.

Etimologicamente, essere felice significa essere producente e poeticamente era riferito al terreno fertile che dava buoni frutti. Ciò che ci insegna la psicologia è che non si può essere producenti da soli, abbiamo bisogno di relazionarci a qualcosa o a qualcuno, che sia una persona, un oggetto o un personaggio che vive dentro di noi. Ma non basta una relazione superficiale, bensì bisogna penetrare il superficiale per raggiungere gli abissi della Psiche.

Sto cadendo. Quando ci accorgiamo che sulla superficie del mondo non possiamo trovare felicità, l’unica soluzione è entrare dentro la superficie andando verso il profondo: sto cadendo.

Quando gli anglofoni parlando di cadere, inoltre, parlano di un falling in love, ovvero vedono l’innamoramento come un cadere insieme. Lasciandosi cadere e innamorandosi si può arrivare ad un cambiamento. I cambiamenti sono ciò che ci fanno sentire produttivi, e di conseguenza felici, ma si possono ottenere solamente penetrando nella superficie delle cose, abbracciando il buio e relazionandoci con l’altro.

Come possiamo conoscere noi stessi per mezzo di noi stessi? Si chiedeva James Hillman ne Il mito dell’analisi [p.103]. Possiamo rivelarci a noi stessi attraverso un altro, ma non possiamo riuscirci da soli. Quest’ultimo è il modo dell’eroe, adatto forse ad una fase eroica. Ma se qualcosa abbiamo imparato dai rituali della nuova forma di vita di questi ultimi settant’anni, è proprio e soltanto questo: non possiamo riuscirci da soli. L’opus dell’anima ha bisogno di intimo rapporto, non soltanto per individuarsi ma anche solo per vivere. Per questo abbiamo bisogno di rapporti del tipo più profondo attraverso cui realizzare noi stessi, rapporti dove è possibile l’autorivelazione, dove l’interesse e l’amore per l’anima sono capitali e dove l’eros può muoversi liberamente – nell’analisi, nel matrimonio e nella famiglia, o tra amanti e amici.

[amazon_link asins=’B07GW7FQ19,8845927040,8833906736′ template=’ProductCarousel’ store=’lanimafaarte-21′ marketplace=’IT’ link_id=’85c1bc7a-d2c1-4bb7-b5f4-d2e93472bfad’]

Un vuoto da riempire

dimmi qualcosa ragazzo
non sei stanco di cercare di riempire quel vuoto
oppure te ne serve ancora?
non è difficile rimanere così intransigente

sto cadendo
i tutti i bei momenti in cui mi trovo per la strada e pronto al cambiamento
e nei momenti brutti io mi trovo

Ognuno di noi è un vaso, ovvero un vuoto. Tutti nella vita abbiamo provato quella sensazione di essere vuoti o svuotati, cercando di riempirla attraverso il superficiale e la quotidianità. Tuttavia, è come se cercassimo di riempire un vaso con i rami di una pianta, senza avere la terra, l’acqua, il tempo e la cura necessari affinché la pianta cresca, fiorisca e sia “fertile” e “produttiva”, ovvero sia felice.

Poiché la natura collettiva di noi occidentali aborrisce il vuoto, ci diamo da fare per riempire quella vuotezza con qualcosa, qualunque cosa, dal cibo spazzatura ai rimedi fai da te, dall’alcol, lo shopping e i giochi e gli apparecchi più nuovi alla commiserazione degli amici oppure, semplicemente, di lacrime a non finire. L’alchimia, però, ci suggerisce che queste sensazioni di vuoto sono indizi di come ci sia un vaso che va prendendo forma. Il vuoto sta costruendo una forma, una forma particolare. Forse più d’una: molti vasi. Modi di contenere. Modi di misurare. Modi di differenziare. La realtà della psiche si sta aprendo un varco nella vita e sta ri-formando la nostra vita attraverso quelle sensazioni di vuoto. [J. Hillman, Psicologia alchemica, pp.57-58]

.

Lontani dalla superficie, dentro la superficie – Conclusioni

sono fuori di me, guardami mentre mi ci tuffo
non incontrerò mai il terreno
mi schianto sulla superficie, dove non ci possono fare del male
siamo lontani dalla superficie adesso

nella superficie, superficie
nella superficie, superficie
nella superficie, superficie
siamo lontani dalla superficie, adesso

Per tuffarsi dentro la propria superficie abbiamo bisogno dell’altro, ma non dobbiamo aver paura di questo tuffo, non può nuocerci, anche se è un tuffo nel buio. Ciò che ci fa schiantare è l’incontro con il superficiale. Tuttavia, siamo al sicuro solo quando siamo lontani dalla superfici, nelle profondità della Psiche.

L’allontanarsi ha più direzioni, per tuffarsi nel profondo non bisogna allontanarsi dal superficiale, ma nel superficiale. La superficie è il vero volto delle cose, il viso dell’altro. È per questo che non dobbiamo girarci e andare via, ma dobbiamo penetrarlo allontanandoci verso l’interno e il profondo.

Questo è anche il senso dell’incontro con l’altro e dell’innamoramento. Shallow è una canzone che ci parla d’Amore come movimento verso il profondo, allontanandosi dalla superficie delle cose e cadendo insieme.

Per cambiare il modo di vedere le cose bisogna innamorarsi. Allora la stessa cosa sembra del tutto diversa. Al pari dell’amore, il cambio di prospettiva può avere un effetto di riscatto, di redenzione, non nel senso religioso di salvare l’anima per il paradiso, ma in senso più pragmatico. [J. Hillman, Il codice dell’anima p.54]

Per cambiare bisogna innamorarsi, per innamorarsi bisogna entrare nella superficie dell’altro e scendere insieme nelle profondità. L’innamoramento è un richiamo condiviso verso l’abisso. Solo lasciandosi cadere e ascoltando il richiamo delle farfalle [etimo Psiche] nello stomaco possiamo arrivare a sentire la felicità nel mondo moderno.

[amazon_link asins=’B07GW7FQ19,B07JJ12BSH,B07JQ7DKB4′ template=’ProductCarousel’ store=’lanimafaarte-21′ marketplace=’IT’ link_id=’484f7bbb-7b02-4b46-a9a9-18b546f3943b’]

P.S. CLICCA QUI per leggere cos’è l’Amore vero secondo la psicologia archetipica.

Info sull'autore

Michele Mezzanotte

Psicoterapeuta, Direttore Scientifico de L'Anima Fa Arte. Conferenziere e autore di diverse pubblicazioni.

Vedi tutti gli articoli