Immuni e il controllo psicologico

L’applicazioni Immuni controllerà i nostri movimenti. Quali sono i capisaldi del controllo sulle masse? 

Aumentare lo stress, sfruttare la paura, alzare il polverone, incrementare il potere economico dei media, sminuire le proteste, più controllo sulla popolazione. 

Direi che ci siamo, la mia parte paranoica esulta. Già da qualche giorno ho cominciato a leggere post complottisti riguardanti un subdolo passaggio alla dittatura. 

Allo stesso tempo, dentro di me parla la parte medico-razionale e tecnologica che mi dice: hanno ragione, ci serve un app per monitorare gli spostamenti e per evitare future quarantene di massa. 

Infine emerge il cinico. Gli italiani non sono assolutamente una popolazione autonoma in grado di rispettare le regole quindi il controllo è l’unica strada. 

Quale delle tre voci ha ragione? 

“Immuni è un applicazione per controllare le masse”.

Ci troviamo di fronte ad una verità o ad una paranoia? Sono effettivamente due risposte così lontane tra di loro? 

Scopriamolo insieme. 

Tra paranoia e rivelazione

Quando parliamo di paranoia evochiamo la dimensione del nascosto. Puntiamo il dito su qualcosa che non si vede ma che, grazie ad intuizioni, preoccupazioni e collegamenti logici ma irrazionali, emerge a coscienza.

La paranoia è una Para-Noia, ovvero un pensiero a lato, che si muove di nascosto, nell’ombra, dentro di noi, e si rivela solo quando ci sono le prove giuste e necessarie che gli permettano di svelarsi. 

Lo sviluppo dell’app Immuni ha permesso alla nostra paranoia di ottenere una rivelazione importante: “Lo sapevo! Questa è la prova che chi ci governa vuole controllarmi.”

Tra paranoia e rivelazione c’è una sottile linea di demarcazione, un solco, ovvero un delirium che ci può far emergere dall’oscurità, ma al contempo ci può condurre nel baratro della follia. 

Infatti, quando una rivelazione viene trasposta in proposizioni razionali può essere investita contemporaneamente di verità e di follia. 

Immuni: rivelazione o delirio?

Dove sta dunque la differenza tra una rivelazione esatta e una paranoidea?  

James Hillman, nel libro stupendo La Vana fuga degli dei, prova a rispondere a questa domanda, escludendo immediatamente te  fattori distintivi. 

In primo luogo la differenza non risiede nei contenuti bizzarri, illogici e cosmogonici perché si ritrovano allo stesso modo negli scritti dei sani come dei malati. 

In secondo luogo non dobbiamo cercare la differenza nella presunzione di megalomania: “io sono il centro del mondo e tutto ciò che accade mi vede protagonista.” 

Infine, il criterio distintivo non è dato nemmeno dall’accettazione sociale, perché la paranoia può essere anche un delirio collettivo – come, ad esempio, la presunzione di razza ariana perpetrata dal nazismo  -. 

Secondo Hillman, in realtà, non possiamo distinguere nettamente tra rivelazione e delirio, perché non c’è rivelazione senza delirio e non c’è delirio senza rivelazione. 

Dunque come comportarci di fronte ad Immuni?

La politica della paranoia

Il più profondo problema dell’arte di governare è come governare l’intrinseca paranoia dello Stato in modo che i suoi sintomi non degenerino in tirannide corrotta e paralisi bizantina, e i sintomi sono, per esempio, le polizie segrete, i giuramenti di fedeltà, e le macchine della verità, i controllo elettronici, la paura della debolezza, difesa e previsione elevate a sistema, l’assenza di qualità dell’anima quali l’umorismo, la sensibilità estetica, la morbidezza, che vengono sostituite da grandiosi ideali escatologici: ordine, pace, umanità, fratellanza, diritti, Dio. (J.Hillman, La vana fuga degli dei, p.80)

Il nostro governo si sta muovendo sul limite sottile che divide il controllo delle masse dalla protezione delle masse, che sono due dimensioni inscindibili tra di loro, due facce della stessa medaglia. 

Ecco perché in questo periodo storico emergono due fazioni: i complottisti paranoidei e i fiduciosi dell’azione governativa. Queste due dimensioni rappresentano i due poli estremi dell’archetipo Paranoideo.

Non possiamo eliminarne una, ma dobbiamo galleggiare fra questi due opposti finché tutto non finirà. 

Immuni acuisce nuovamente le due fazioni psichiche: complotto o salvezza? Verità o delirio? 

Conclusioni: l’amore per il prossimo 

Cito Freud: “Sarà l’avvenire a decidere se la mia teoria contiene più delirio o se il delirio si Schreber contiene più verità”. Prendo questa frase e la trasmuto al nostro caso: “Sarà l’avvenire a decidere se immuni sarà solo uno strumento di salvezza, o se la teoria complottista su immuni contiene più verità.”

Tuttavia non possiamo congedarci con una non-risposta, perché c’è un messaggio fondamentale che accomuna la verità e il delirio: l’amore per il prossimo. 

Da una parte Immuni ci ama perché vuole proteggere la nostra salute, dall’altra il complottista ci ama perché vuole proteggere il prossimo dalla minaccia del controllo sociale.

Che dire quindi? In fin dei conti, verità e delirio, non sono poi così lontane una dall’altra. 

P.S. CLICCA QUI per leggere L’impatto piscologico della quarantena

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Info sull'autore

Michele Mezzanotte

Psicoterapeuta, Direttore Scientifico de L'Anima Fa Arte. Conferenziere e autore di diverse pubblicazioni.

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