Analisi del sangue

Basta fare le analisi del sangue per capire se si ha bisogno dello psicologo!

“Dottore io sono dell’idea che tutti dovrebbero andare in psicoterapia”. Quante volte ho sentito questa frase e tutte le volte ho resistito alla lusinga subdola. Se questa fosse vera allora lo sarebbe anche quella che recita: “Siamo tutti un po’ Psicologi”. Tuttavia anche la psicologia ha i suoi strumenti e, come per la medicina, basta un emocromo psichico per rilevare i livelli medi di globuli bianchi, rossi, piastrine e emocromo cantando.

In questo articolo vi parlerò di come si fanno le analisi del sangue della psiche che, come il plasma e il sangue, ha un livello salutare e un livello patologico delle componenti che la costituiscono, ossia le immagini.

Quando è opportuno fare le analisi? Questo ce lo possono dire i nostri più cari amici, i sintomi.

Un sintomo è sempre un caro amico che ci fa notare che qualcosa non va. Ci scrive una lettera riservata. Così come una gamba duole per suggerirci di rallentare, similmente un’emozione smania per invitarci a nuovi equilibri.

Psicosi e psicopenia per una definizione di patologia

La psiche è fatta di immagini e la patologia, da intendersi come il diverso declinarsi della sofferenza, del pathos, è sostanzialmente un eccesso di immagine o di immagini oppure, peggio, una loro assenza.

La psicopenia è la condizione di una psiche senza immagini, è una psiche senza emozioni, senza bisogni con conseguente immobilismo e assenza di condotte, ossia un’incapacità decisionale strutturale.

Una psicosi è, all’opposto, un eccesso di immagini, di emozioni, bisogni con conseguente eccesso di condotte ossia l’impulsività. Quindi dobbiamo trovare la giusta dose di immaginazione che ci consenta di non emozionarci troppo né troppo poco, e di agire misuratamente.

Come fare le analisi del sangue alla psiche? Inflazione e deflazione

Un’altra definizione di sofferenza psicologica si lega ai termini inflazione e deflazione.

Se un immagine, che so, ad esempio il diventare mamma, è troppo prepotente, inflazionata, rischia di ingoiare le altre impedendoci di realizzarci anche fuori da quell’immaginario o impedendoci di capire quali, tra le tante cose di noi che dobbiamo accogliere, debbano essere scartate.

Identicamente vale per le deflazioni: se un’immagine è troppo debole non darà il suo contributo all’equilibrio della psiche.

Il punto è che non esistono tecniche e strumenti scientifici per capire i livelli delle immagini. L’unico a nostra disposizione è il colloquio psicologico e a questo serve la cosiddetta consulenza in psicoterapia. Noi psicoterapeuti facciamo un emocromo psichico, rileviamo le immagini troppo deboli e quelle troppo forti e ci mettiamo su un asterisco. La psicoterapia è poi il percorso che serve a ritrovare degli equilibri tra le immagini.

Come faccio a capire se ho bisogno di uno psicologo?

Per capire chi ha bisogno di uno psicologo e di un emocromo psichico, esistono dei grandissimi alleati che noi chiamiamo sintomi e che la psicologia archetipica chiama immagini o, addirittura, riferendosi ai miti come descrizioni caratteriali, dèi.

Allora proviamo a elencare gli dèi più diffusi oggi:

  • Pan: sopraggiunge con l’attacco di panico per per ricontattare l’istintività e la totalità di te stesso;
  • Saturno: ci fa visita col suo piombo deprimente, con la depressione ti inchioda alla poltrona perché tu abbia il tempo di indietreggiare e recuperare una funzione di insieme;
  • Marte: con la sua collera tuona giornalmente, la rabbia esprime il bisogno di ridefinire i confini della tua identità;
  • Atena: con la sua determinazione lavorativa, ti impediscono di coltivare relazioni amorose soddisfacenti;
  • Demetra: con il suo impulso materno, ti chiude dentro casa a prenderti cura dei figli, tralasciando le altre dimensioni del femminile;
  • Poseidone: con la sua umoralità cangiante ti rende insopportabile agli altri;
  • Mercurio: se il dio furbo e truffaldino è assente all’interno della psiche, ti ritrovi “fregato” sempre oppure, se è troppo presente, ti ritrovi a “fregare” tutti.

Se un dio qualsiasi, e l’elenco sarebbe lunghissimo, si è piazzato in casa tua non facendo entrare più nessuno, allora, banalmente, significa che quel dio o è stato troppo trascurato o troppo onorato. La psicoterapia rileva questo e ci aiuta a parlare con i sintomi e a scusarci, ovvero a redarguirli, come fossero personizzazioni. Poi quando l’asterisco, sull’orecchio destro del dio, scompare allora si può avvertire una certa soddisfazione nei propri equilibri. Ogni asterisco un sintomo e i sintomi sono la voce diretta degli dèi.

A chi serve?

Per rispondere a questa domanda basta scoprire il significato di psicoterapia.

Psicoterapia significa servire (Therapeia) l’anima (Psyché). Dunque, andare in terapia non significa eliminare il sintomo perché ciò causerebbe sofferenza.

Andare in terapia significa comprendere se è stata trascurata un’immagine o, all’opposto, se ci sta tiranneggiando. Se accogliessimo la definizione appena data, allora la psicoterapia diventerebbe un servire le immagini.

Troppo spesso si cade nell’errore di pensare che la remissione del sintomo o dell’immagine sia una soluzione. Questo è l’obiettivo della medicina.

La psicoterapia parla con quella immagine, ma soprattutto parla con quelle che le stanno intorno. Troppo panico significa ascoltare l’istintività di Pan troppo a lungo negata, ma significa al tempo stesso, fare il solletico sotto i piedi alla saggezza di saturno o alla determinazione di Atena perché vengano in soccorso al panico o, magari significa solleticare i padri putativi di Pan, il raziocinio di Apollo, e l’intuizione e l’astuzia di Mercurio.

Conclusioni: quando serve lo psicoterapeuta?

La psicoterapia serve quando si vuole trovare la via attraverso cui tutte le immagini aiutino a integrare quegli asterischi.

La psicoterapia è come visitare la propria città con un amico turista, il terapeuta. Sarà la sua curiosità a spingervi a guardare la dove l’occhio non si è mai posato. Noi ci attraversiamo così come attraversiamo le vie della nostra città, con noncurante indifferenza a dei particolari che un turista noterebbe subito.

Quindi il terapeuta ti aiuta a vedere ciò che altrimenti lasceresti inosservato, comprese le soluzioni che, da sempre, stanno lì ma che da solo non riesci a vedere.

P.S. CLICCA QUI per leggere Le 4 qualità inaspettate per un buon psicologo

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Info sull'autore

Luca Urbano Blasetti

Psicologo e Psicoterapeuta; Dottore di Ricerca in Psicologia Dinamica sul tema Creatività e sue componenti dinamiche; Responsabile del Centro Emmanuel per Tossicodipendenti di Rieti presso cui cura diversi progetti regionali; autore di diverse pubblicazioni psicologiche; lavora nel suo studio.

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