Non respiro 

Quello a cui abbiamo assistito non è un semplice omicidio, ma una vera e propria manifestazione dell’ombra nella sua versione più distruttiva,  che si è espletata dallo spregevole atto del poliziotto razzista, alla rivolta in strada di Minneapolis. 

In queste ore l’archetipo dell’ombra, attraverso il razzismo, si è manifestato in tutta la sua potenza psicopatica e distruttiva. 

Per la Psiche di ognuno di noi è importante riconoscere l’ombra per non essere travolti da questi impulsi distruttivi dell’anima. 

Psicopatia

L’atto del poliziotto mi ha subito fatto venire in mente la descrizione di psicopatia che propone Adolf Guggenbühl-Craig in Deserti dell’anima

Lo psicopatico è colui che non coniuga l’Ombra con l’Eros.

In questi individui l’Eros è invalido e non riesce a svolgere la sua funzione creatrice, lasciando gli altri archetipi allo sbaraglio e potenzialmente distruttivi.

Il potere e la psicopatia 

Secondo Guggenbühl-Craig, l’errore più grande che si può commettere è affidare un posto di potere ad uno psicopatico. 

Le forze dell’ordine sono un posto di grande responsabilità e potere costruttivo, affidarlo ad uno psicopatico rende distruttivo tale potere. 

Non è possibile dare potere agli psicopatici. Bisogna averne cura.

Lo sguardo del poliziotto era privo di Eros, carico di una distratta aggressività. Tipico della psicopatia più fredda.

La vittima ha implorato, ha detto con voce soffocata: ‘non respiro’, ma l’ombra senza Eros ha sovrastato l’agente e ha fatto emergere il suo assassino interiore.

L’ombra dell’assassino

Tutti quanti abbiamo un assassino interiore che si manifesta in svariati modi. È solo grazie all’intervento di Eros che questo assassino diventa costruttivo. 

Negli psicopatici, essendoci una mancanza di Eros, l’Assassino interiore diventa distruttivo. 

Senza Eros, l’Assassino archetipico può esprimere la sua aggressività prima contro sé stessi, attraverso il suicidio letteralizzato, in secondo luogo con atti criminali verso l’altro. 

Il razzismo

Gli psicopatici violenti sono un gran pericolo per la società. Un individuo al quale non sia stato concesso il rapporto con l’Eros, ma che possiede molta aggressività, può trovarsi in gravi difficoltà. In quanto psicopatico, per lui il mondo è un luogo inquietante, gli altri non sono degni di fiducia; sono tutti ostili. Homo homini lupus (Deserti dell’anima p. 162).

Il razzismo è in sintesi una psicopatia compensata. 

Pertanto possiamo considerare il poliziotto razzista come uno psicopatico compensato, affetto da rigidità morale, moralismo, adempimento coatto dei propri doveri, ordine forzato, osservanza puntigliosa di tutte le norme, scrupolosità esagerata (Deserti dell’anima, p. 170).

Tutti questi aspetti, conditi da una spiccata aggressività e violenza, sono sfociati in un becero razzismo senza senso. 

Odiarlo? 

Spesso non riconosciamo l’ombra distruttiva in noi e di fronte a questi individui pericolosi scatta compassione o odio. 

Tuttavia negare la propria ombra porta ad altra distruzione, come sta accadendo in queste ore a Minneapolis.

Così l’ultimo respiro che ha esalato George Floyd è diventato un soffio mortale che ha travolto Minneapolis con una violenta rivolta.

Quando l’ombra si manifesta, lo fa con tutta la sua forza.

È importante, infine, individuare e riconoscere in sé l’ombra distruttiva dell’altro, per non lasciarsi coinvolgere nel nucleo psicopatico e distruttivo della Psiche. 

P.S. CLICCA QUI per leggere Il razzismo è lo specchio di un’opposizione interiore

 

 

Info sull'autore

Michele Mezzanotte

Psicoterapeuta, Direttore Scientifico de L'Anima Fa Arte. Conferenziere e autore di diverse pubblicazioni.

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